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Fontignano, nella chiesa che ospita le spoglie del Perugino... un maestro del pennello del nostro tempo inaugura la sua personale...

Fontignano: incontro fra Maestri. Millenni a confronto. Inaugurata la mostra di Ferruccio Ramadori proprio nella chiesa che ospita i resti umani di Pietro Perugino.
È la prima esposizione d’arte tenuta in questa specialissima location: la chiesa dell’Annunziata. Intendiamoci: nessuna “profanazione”, ma solo un modo intelligente di accostare epoche e stili, pensieri e sentimenti. Bene hanno fatto, dunque, gli organizzatori fontignanesi a proporre questo storico “incontro” fra una Madonna del Perugino affrescata sulla parete di destra e le opere dell’artista che ci racconta la  musica squillante della sua tavolozza, intrisa di un formidabile senso del tempo. 

Tempo visivamente scandito da lettere e numeri, codici e stilemi, simboli transculturali che parlano all’uomo di sempre. Pietro perugino, uomo laicissimo, sebbene vissuto sotto il segno della riproduzione “commissionata” di Madonne e di santi, si era rifugiato in Fontignano per sfuggire al contagio della peste, ma vi trovò la morte, nera signora esorcizzata e temuta (in altra occasione racconteremo il fortunoso ed epico ritrovamento della sua sepoltura). Dunque, le opere di Ramadori ben figurano accanto ad affreschi perugineschi e di bottega, oltre che rispetto alla lunetta del futurista Bruschetti (da proteggere, prima che diventi evanescente per effetto degli ultravioletti).

La teoria delle opere ramadoriane, riunite dallo stigma “Atmosfere contemporanee”, sarà visibile fino a domenica 29 luglio. Una splendida occasione per visitare un luogo troppo poco conosciuto e per ammirare opere che raccontano un contemporaneo passato attraverso il classico di una formazione di lusso.
 

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