Festival del Giornalismo, la seconda giornata di appuntamenti: il programma di giovedì 20 aprile
Seconda giornata di programmazione della XVII edizione del Festival Internazionale del Giornalismo 2023.
Ucraina, Russia, Palestina, Israele, Siria, Yemen, America Latina, Mar Mediterraneo: le cronache dai fronti più caldi del mondo sono al centro degli incontri di domani
Ijf23 dedica spazio anche ai temi che riguardano: la sicurezza dei giornalisti, le investigazioni sui crimini di guerra, le inchieste collaborative internazionali, l’immigrazione, la rappresentazione delle persone transgender nei media, le pressioni dei governi autocratici sulla libertà dei media, l’importanza dei whistleblower per il giornalismo, il caso editoriale del ‘Kyiv Independent’, le donne a capo dei media indipendenti arabi.
Intervengono i grandi nomi del giornalismo mondiale e i protagonisti delle notizie più clamorose degli ultimi anni. Tra quelli attesi domani a #ijf23: i due premi Pulitzer Frederik Obermaier e Matthew Caruana Galizia - figlio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia uccisa in un attentato nel 2017 per le sue inchieste sulla corruzione; Vera Politkovskaja, giornalista e autrice televisiva, aveva ventisei anni quando sua madre, la giornalista Anna Politkovskaja, venne uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006; il premio Nobel per la Pace Maria Ressa; la direttrice del ‘Kyiv Independent’ Olga Rudenko celebrata sulla copertina della rivista Time tra i "Next Generation Leaders”; la pluripremiata giornalista indiana Rana Ayyub bersaglio di campagne di odio online per le sue inchieste su collusioni vicine all’attuale Primo Ministro indiano; i whistleblower che hanno denunciato pubblicamente le irregolarità di Twitter, Uber e LuxLeaks nell’ordine Anika Collier Navaroli, Mark MacGann e Antoine Deltour. E ancora: Valentina Petrillo la prima atleta transgender a correre con la maglia della Nazionale italiana ai Campionati Paralimpici Europei di Bydgoszcz, Cecilia Strada attivista e responsabile comunicazione di ResQ-People Saving People.
Tra gli appuntamenti,dalle 10 alle 18.30, giovedì 20 e venerdì 21 aprile, presso l’Hotel Rosetta di Perugia, apre lo 'Sportello Sicurezza per i Giornalisti' al #ijf23.
Un team di otto tra i maggiori esperti mondiali in materia di tutela e sicurezza nel giornalismo, offre consulenze gratuite e personalizzate ai giornalisti, reporter, fotografi, freelance, editori che partecipano alla XVII edizione del Festival Internazionale del Giornalismo.
Un'opportunità rara vista la possibilità di ricevere un parere pro bono da parte di esperti di spicco su sicurezza fisica e digitale, difesa legale, benessere psicologico, gestione del trauma. Ogni appuntamento è individuale e dura 50 minuti. Si consiglia di prenotare online entro lunedì 10 aprile al link in Bio o sul sito www.journalismfestival.com.
Lo Sportello Sicurezza è organizzato da @acosalliance in collaborazione con @buzzfeed, Committee to Protect Journalists, International Women's Media Foundation, IREX, Media Defence, PEN America e Silk Road Training.
Alle 10 alla Sala dei Notari, ‘Pro e contro delle inchieste collaborative’ con Paul Lewis inchiestista del The Guardian. Frederik Obermaier autore Premio Pulitzer, co-autore con Bastian Obermayer dell’inchiesta collaborativa bestseller Panama Papers – Breaking the story of how the rich and powerful hide their money; Sandrine Rigaud giornalista d’inchiesta francese di origini egiziane, cresciuta in Medio Oriente, dal 2019 ha coordinato le inchieste internazionali Pegasus Project e Cartel Project; Fergus Shiel managing editor dell’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), di Washington, D.C. Craig Timberg senior editor per le inchieste collaborative al The Washington Post,
Le collaborazioni internazionali sono diventate un punto fermo del giornalismo investigativo. Dalle fughe di notizie offshore che hanno definito l'era dell'ICIJ - Panama, Paradise e Pandora Papers - al Progetto Pegasus, coordinato da Forbidden Stories, e innumerevoli altre partnership, grandi e piccole, tra le organizzazioni dei media di tutto il mondo. Quando il Guardian ha fatto trapelare i file di Uber, una cache di oltre 120.000 documenti, ha scelto di condividerli con oltre 100 giornalisti in tutto il mondo. Cosa serve per riunire un consorzio di giornalisti investigativi? Quali sono i rischi e cosa a volte può andare storto? Questa sessione ascolta in prima persona giornalisti di spicco che sono stati in prima linea nelle indagini più grandi e complesse del mondo.
Alle 11, all’Auditorium San Francesco al Prato al centro la storia di Daphne Caruana Galizia. Nel 2017, al momento della sua morte, Daphne Caruana Galizia stava affrontando 48 cause civili e penali a Malta, aveva i conti bancari congelati e riceveva una raffica di minacce dagli avvocati londinesi specializzati in diffamazione. Nelle Filippine, Maria Ressa - Premio Nobel per la Pace 2021 - non solo è stata accusata e condannata per "cyberlibel", ma ha dovuto lottare contemporaneamente contro molteplici casi di evasione fiscale e di regolamentazione privi di fondamento. Jimmy Lai, 75 anni, imprenditore dei media e giornalista, si trova attualmente nella prigione di Stanley a Hong Kong, dove sta scontando una pena di oltre 5 anni per accuse di "frode" inventate, e dovrà difendere altre accuse ai sensi della famigerata legge sulla sicurezza nazionale quando il suo processo si terrà nel corso dell'anno, tutto per il suo giornalismo. Daphne Caruana Galizia, Maria Ressa e Jimmy Lai hanno in comune il fatto di aver detto la verità al potere e gli Stati hanno usato la legge contro di loro. Per metterli a tacere. Per spaventarli. Per fermare il loro giornalismo.
Se ne parla al #ijf23 con i protagonisti: Matthew Caruana Galizia, Maria Ressa, Caoilfhionn e con gli avvocati per i diritti umani Gallagher KC e Jonathan Price, Jodie Ginsberg presidente Committee to Protect Journalists.
Alle 15, all’Auditorium San Francesco al Prato
Uscire o non uscire allo scoperto? Il dilemma del whistleblower Incontro con Anika Collier Navaroli, whistleblower di Twitter, Mark MacGann, whistleblower di Uber e Antoine Deltour, whistleblower di LuxLeaks. Parleranno del percorso che li ha portati a collaborare con i giornalisti e uscire allo scoperto in pubblico.
Alle 15.35, alla Sala dei Notari, Palazzo dei Priori
Yemen: la guerra dimenticata che nessuno vuole raccontare
Dopo otto anni, la guerra in Yemen è a un punto di svolta: il nuovo accordo tra Arabia Saudita e Iran, sotto l'egida della diplomazia cinese, pone nuove speranze per la pace. Ma sono ancora molti i problemi irrisolti, tra cui il processo di responsabilizzazione.
Se ne parla con la giornalista, ricercatrice e attivista yemenita Afrah Nasser e con Laura Silvia Battaglia al-Jalal, giornalista freelance e documentarista, lavora come reporter in aree di crisi dal 2007 ed è conduttrice e autrice per Rai Radio 3.
Alle 16, alla Sala della Vaccara, Palazzo dei Priori, Aleppo, la città dei silenzi - Poco più di dieci anni fa la battaglia per il controllo di Aleppo segnava una svolta nella guerra in Siria: la riconquista della città da parte del governo di Bashar al Assad chiudeva la fase della speranza per l’esperienza rivoluzionaria siriana. Cosa è rimasto di quel sogno di libertà? Cosa è cambiato dopo che il terremoto ha squarciato il velo del silenzio su ciò che accade in Siria? Intervengono: i giornalisti Ammar Almamoun, Francesca Caferri, Asmae Dachan, Enrico De Angelis co fondatore di Syria Untold.
Alle 17, all’Auditorium San Francesco al Prato, Kyiv Independent: il successo senza precedenti di una startup giornalistica nell’Ucraina in piena guerra
Quando la Russia ha invaso l'Ucraina nel febbraio 2022, il Kyiv Independent era una giovane startup giornalistica con pochissime risorse. In pochi giorni, è diventato la voce dell'Ucraina nel mondo. Ha guadagnato milioni di follower su varie piattaforme. Ha raccolto più fondi tramite piattaforme di crowdfunding di qualsiasi altro media ucraino e continua a far crescere il numero di membri paganti. La storia del Kyiv Independent è stata ripresa da quasi tutti i principali media occidentali. Il giornale e i suoi giornalisti hanno vinto numerosi premi. Cosa c'è alla base di questa incredibile ascesa e della conseguente fama?
Se ne parla con i protagonisti di questo successo: la direttrice del The Kyiv Independent Olga Rudenko, la CEO Daryna Shevchenko e le firme di punta del giornale: Toma Istomina, Zakhar Protsiuk, Oleksiy Sorokin.
Alle 18.15, alla Sala dei Notari, Palazzo dei Priori - Vera Politkovskaja e Federico Varese, professore di Criminologia e direttore del Dipartimento di Sociologia dell'Università di Oxford intervengono via video all’incontro ‘Il metodo Putin e la repressione del dissenso in Russia’. La lezione di Anna Politkovskaja, alla luce di ciò che sta accadendo oggi in Russia, con la propaganda e la repressione del dissenso. È possibile immaginare un’alternativa a Putin in Russia? Rispondono dal palco lo storico Giovanni Savino dell’Università Federico II, Maria Chiara Franceschelli dottoranda in Scienza Politica e Sociologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Sara Giudice co-autrice del libro ‘Una Madre’. Modera Marta Allevato della redazione Esteri Agi.
Alle 18.15 al Hotel Brufani in Sala Raffaello è attesa Valentina Petrillo la prima atleta transgender a correre con la maglia della Nazionale italiana ai Campionati Paralimpici Europei di Bydgoszcz. La sua testimonianza diretta, per comprendere la giusta narrazione giornalistica sui temi delle identità di genere, liberi da stereotipi e discriminazioni. ‘Le persone transgender nei media. Il caso Valentina Petrillo’ Intervengono Christian Leonardo Cristalli (Arcigay), la documentarista Elisa Mereghetti, la giornalista Laura Pasotti.
Alle 19.30, presso l’Hotel Brufani in Sala Raffaello, Israele-Palestina: la Storia alla resa dei conti. La piazza in Israele contro il governo Netanyahu. In Palestina la narrazione dei fatti parla di occupazione, annessione, apartheid, razzismo sistemico, suprematismo. Un’analisi dei fatti con Francesca Albanese, avvocata e accademica internazionale, specializzata nei diritti umani e in questioni relative ai rifugiati nel mondo arabo, Paola Caridi, saggista e giornalista, è socia fondatrice e presidente dell’associazione di giornalisti indipendenti Lettera22. Alba Nabulsi, giornalista italo-palestinese, Meron Rapoport è giornalista, traduttore e attivista politico, tra i fondatori del movimento A Land for All.
Alle 21, Sala dei Notari, Palazzo dei Priori - A ijf23 si parla di migranti, rifugiati e richiedenti asilo con chi in questi anni è sempre stato in prima linea: giornalisti, attivisti e artisti, tutti uniti dalla consapevolezza che le “tragedie” non esistono, se non come lunghe catene di decisioni in cui ogni anello ha precise responsabilità. Intervengono Cecilia Strada, Nello Scavo, Giulio Cavalli.