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Diario Festival del Giornalismo: Toni Capuozzo e l’inviata di guerra Laura Silvia Battaglia

Ultima giornata, grandi eventi. Una sfilata di nomi importanti della comunicazione chiude questa ottava edizione del Festival Internazionale del Giornalismo; Enrico Mentana, Toni Capuozzo, Lirio Abbate, Paolo Mieli, Concita de Gregorio, Guido Maria Brera, Laura Silvia Battaglia

Giornata conclusiva di questa strepitosa edizione del festival, sofferta, voluta e riuscitissima.  

Discussioni, dibattiti, panel, libri e workshop, per restituire un’altra immagine dell’informazione; come è cambiata con l’influsso dei social media e di internet, i grandi temi d’Italia e del mondo, l’accesso alle informazioni nell’era digitale, gli scoop internazionali, le potenti voci del giornalismo mondiale.

Una vetrina sul mondo delle comunicazioni che si rinnova, modifica la trasmissione delle informazioni e rende il globo più accessibile.

Ma anche testimonianze dirette, le voci di coloro che hanno provato, sulla loro pelle, la vita da reporter nelle miserie e dolori delle guerre, dalla Siria alla Terra dei fuochi.

Laura Silvia Battaglia e il suo racconto sull’Islam

Giornalista professionista freelance e documentarista, si dedica al reportage in zone di conflitto (Libano, Israele e Palestina, Gaza, Afghanistan, Kosovo, Egitto, Tunisia, Libia, Iraq, Iran, Yemen, confini siriani). Ha girato, autoprodotto e venduto cinque video documentari. Il primo, Maria Grazia Cutuli. Il prezzo della verità, ha vinto il Premio Giancarlo Siani 2010. Ha inoltre ricevuto il Premio Maria Grazia Cutuli 2013 come giornalista siciliana emergente.

In un incontro svoltosi oggi al Centro servizi G. Alessi, insieme a Luca Bauccio fondatore (Radio Dirittozero), Joshua Evangelista (Frontierenews), Stefano Romano (Frontiere News), Rassmea Salah (ufficio stampa CAIM), Laura Silvia battaglia apre un dialogo sincero sull’Islam, la sua storia e il peso di quel maledetto 11 settembre, di quanto abbia contribuito a costruire un’immagine distorta da parte dei media occidentali.

“La notizia delle crocifissioni di cristiani in Sira era inesatta. Pur restando un atto terribile, alcune fonti mi hanno confermato come si sia trattato di un’esecuzione di sunniti, una risposta ad un mancato attentato. Un’azione dimostrativa fatta come deterrente e non in chiave anticristana” “Un lancio di agenzia ripreso dalle testate di tutto il mondo, anche se inesatto. Nessuno lo rettificherà, come troppo spesso accade quando si parla di Islam”.

Come rendere giustizia ad una cultura, quella islamica, ancora avvolta dal velo dell’ignoranza da parte dell’occidente?

Paura, ignoranza, sono i paradigmi consueti per elaborare immagini diffamatorie di una cultura diversa, lontana, l’unico modo per spezzare la catena di intolleranza, è reintrodurre nel nostro linguaggio il concetto di altruismo, come spiega Luca Bauccio:  “L’unico modo per sottrarre l’Islam al mito è ridargli identità, per superare la mistificazione”.

L’alpinista e scrittore Marco Corona intervistato da Toni Capuozzo (Terra!)

È la voce fuori dal coro del festival; Marco Corona, alpinista e scrittore, ha il cuore tra le montagne e i pensieri sui libri, non i suoi “I miei libri li distruggerei tutti, voi comprateli ma non leggeteli."

Ironico, leggero, come l’aria che ha tagliato mentre scalava le montagne, sfidando quel senso di gravità che a noi, ci fa stare con i piedi per terra. È Toni Capuozzo, insieme a Andrea Ferrazzi, direttore dell'agenzia giornalistica AIT Dolomiti, a dialogare su un inedito viaggio tra montagna, giornalismo e  letteratura, con Corona, perché in fondo, le montagne, come scrive lo storico dell’ambiente Marco Armiero, non sono fatte per il conformismo.

E Mauro Corona, che ha assunto la montagna come casa per lo spirito, il corpo e la creatività, ci racconta di un’altra prospettiva, un’altra dimensione di quei mistici agglomerati di roccia che da sempre hanno indotto l’uomo alla contemplazione e alla sfida.

Non c’è l’immagine idilliaca delle Dolomiti nei suoi racconti, quell’idea da cartolina della montagna come i fenomeni di nicchia vacanziera in stile Cortina, c’è la natura ostile, l’isolamento dei luoghi montani, la difficoltà delle comunicazioni.

Ma la montagna, a volte ostile e implacabile, è ancora prezioso templio del vivere lento, della genuinità dell’esistenza, il rapporto vero e profondo che ci unisce con la natura.

Lirio Abbate e Pif in Racconti di Mafia stasera al teatro Morlacchi

Inviato speciale per il settimanale L’Espresso, attento osservatore della mafia, Abbate è stato l’unico giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia Bernardo Provenzano e il primo a redigere la notizia dell’arresto con tutti i particolari del blitz raccontati in diretta, Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, è  autore e conduttore del programma Il testimone (MTV), ed  inviato delle Iene (Italia 1).

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