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VISTO PER VOI Al Mengoni di Magione spopola Dario Ballantini

L'attore e volto noto di Striscia la Notizia veste i panni di Petrolini

Al Mengoni spopola Ballantini, egregio (imit)attore, nei panni di Petrolini. Uno spettacolo rodato e sempre attuale, grazie alla straordinaria capacità mimetica dell’artista livornese e alla freschezza di gag che ancora spaccano.

Bastano pochi elementi, senza pleonastici orpelli, a rendere realistica la metamorfosi.

Ballantini – assurto ai fasti della notorietà televisiva con la “Striscia” di Antonio Ricci – mette in scena anche lacerti di vita familiare. In particolare la figura dello zio, attore fallito e consigliere accorto. Perché l’affabaulazione familiare, in questo spettacolo, non è meno interessante delle scene straviste, anche con personaggi del calibro di Proietti, che è tutto dire.

Toccante il ricordo del padre che ha costruito per Dario il baracchino per il trucco a vista che, dice, “viene portato dietro come efficiente e insieme amorevole memoria da ben 38 anni”.

Ballantini ricorda che Ettore Petrolini può essere considerato il precursore di un tipo di comicità straniante e paradossale, basata sul gioco di parole e la creazione di personaggi che rappresentano altrettanti archetipi: il bullo, il gagà, lo spaccamontagne, il vile. Un po’ quello che Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi hanno fatto nel cinema.

Compagno di merende e complice, il fisarmonicista e compositore Marcello Fiorini che costituisce il vero valore aggiunto dello spettacolo: aspetta, si adatta, lancia lo slogan “bravo!” a uno straniato Nerone. Fa, insomma, la spallo di lusso.

Notazione di peruginità. L’Inviato Cittadino ha conosciuto Ballantini, in veste di pittore, in occasione di una sua mostra tenuta in via Bonazzi, nei locali al pianterreno del pittore Franco Venanti, con l’organizzazione di Jean Luc Bertoni e Luciano Lepri. Ballantini realizza opere di grande espressività, che confermano il suo grande interesse per la fisiognomica e per lo studio delle maschere umane. Fu carino e cortese. Vendette, anche – a caro prezzo – qualche quadro. Circostanza, invero, sempre più rara.

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