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Cultura

Quando l'arte dice basta alla violenza contro le donne: appuntamento alla Rocca Paolina

Prenderanno parte all'evento, oltre all'artista, anche la vicepresidente dell'Umbria Carla Casciari, il vicesindaco di Terni e Coordinatrice Consulta Pari Opportunità e Partecipazione ANCI Umbria Francesca Malafoglia e infine il Presidente Associazione Vinicio Bottacchiari

Si terrà a Perugia, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le  donne, l’appuntamento con Requiem 4 Mariposas³”, l’opera di Daví Lamastra realizzata in memoria di Minerva Patria e Maria Teresa Mirabal, le due donne brutalmente uccise il 25 novembre 1960, e diventate il simbolo internazionale per combattere la brutalità contro le donne. 

Appuntamento, quindi, a martedì 25, al Centro espositivo Rocca Paolina. Prenderanno parte all’evento, oltre all’artista, anche la vicepresidente dell’Umbria Carla Casciari, il vicesindaco di Terni e Coordinatrice Consulta Pari Opportunità e Partecipazione ANCI Umbria Francesca Malafoglia e infine il Presidente Associazione Vinicio Bottacchiari. A coordinare l’incontro sarà Betti Cannova membro dell’Associazione Paola Decini. 

L’opera - “Requiem 4 Mariposas!” è il titolo dell’opera d’arte in progress, intermediale e itinerante composta da Daví & LaMastra in memoria delle sorelle Mirabal. Le fondamenta sono il nome e l’età delle vittime che diventano elementi compositivi dal punto di vista sonoro, musicale, cromatico e visuale. Questa la sfida di un network multidisciplinare che sta raccogliendo e catalogando informazioni e dati sulle donne vittime di violenza, attivando un comportamento collettivo, complesso e unitario, in sinergia con organizzazioni, enti, associazioni e fondazioni . Il requiem è composto da 25 pannelli, ognuno dei quali è la teatralizzazione delle parti del registro funebre, appositamente concepito, progettato, composto per essere realizzato e distribuito, a rotazione, in tutti i paesi del mondo.

La lista del Requiem - lista dei nomi delle vittime, letta da personalità e gente comune, è la spina dorsale di questo requiem che in quanto opera-contenitore suggerisce grandezze innumerabili in cui i numeri dell'elenco sono proiettati ai confini dell'indefinito. Questi elementi suggeriscono un infinito artistico, letterario, musicale e visuale che non si conclude in forma chiusa, ma prende forma in un polittico requiem secolare, il cui intreccio compositivo diventa opera(zione) lirica, intermediale e in progress. La lista è essa stessa rappresentazione artistica, intesa e trattata come elemento drammaturgico, che tiene conto della costante presenza di elenchi, enumerazioni, schedari e liste usati in letteratura e nelle arti figurative. Nel caso di “Requiem 4mariposas” la lista prende la forma di una scultura sonora il cui aspetto visuale è basato sull’utilizzo di un sistema di multiproiezione controllato dalla tecnologia più attuale e sofisticata. Il profilo sonoro è progettato utilizzando una serie di composizioni musicali, realizzate ricavando gli elementi compositivi dai nomi e dalle date delle vittime elencate, assecondando una speranza collettiva e corale di avviare una riflessione di lungo respiro sulla centralità della conservazione della memoria all'interno della nostra cultura e provando a far luce su un problema universale che deve uscire dal cono d’ombra in cui si trova. 

Cosa può fare un’opera d’arte - Un’opera d’arte non può cambiare il mondo, però può anche essere un’ occasione di riscatto dalla violenza: delle donne che ne sono vittime e degli uomini che non si riconoscono nelle sue dinamiche. Il dialogo tra il mondo maschile e quello femminile può essere aiutato dalla rappresentazione, dalla preghiera e dalla musica in modo che si tocchino corde emozionali che il solo dialogo spesso non tocca. Infatti, nel migliore dialogo tra due persone si aspetta che l’altro abbia finito di parlare prima di rispondere; in musica due e più voci dialogano nello stesso tempo, ognuna si esprime nella forma più piena e contemporaneamente ascolta l’altra.   

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