rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura

Perugia e Cina uniti nel segno della musica, Umbria Jazz conquista l'Oriente

Danilo Rea, Fabrizio Bosso e la street band Funk Of a Pechino e Shanghai per l'edizione 2016 di Umbria Jazz China

L'Umbria sempre più internazionale. E sarà la grande tradizione jazzistica italiana, che ha dato i natali ad uno dei più importanti festival musicali d'Europa, a spalancare le porte della nostra regione alla Cina. Umbria Jazz porterà la sua vetrina musicale a Pechino, Shanghai, Canton e Qingdao, grazie al sostegno del Mibact, della Regione Umbria, dell'Ambasciata Italiana dell'ICe Shanghai, della Fondazione Italia Cina. Sponsor dell'evento, fra gli altri, la ditta umbra Farchioni e la Beijing Hongtian Yihua Investment Company con il suo progetto di "Lifestyle Italia".

Il Festival, che dal 27 aprile all'8 maggio farà tappa in Oriente, promuoverà le eccellenze culturali dell'Umbria e dell'Italia, la 'scuola musicale jazzistica', gli artisti che ne hanno scritto celebri pagine per una nuova sfida tutta italiana: stabilire, attraverso la musica, un dialogo con le profonde trasformazioni della società cinese.

Il jazz come apertura e come incontro, come messaggio libero e vitale che ponga le basi per un interscambio tra la cultura contemporanea cinese e quella italiana, è questa la nuova avventura targata Umbria Jazz China 2016, presentata stamane in conferenza stampa al Mibact di Roma.

Stefano Mazzoni, vice presidente fondazione Umbria Jazz, nel corso della conferenza stampa ha ribadito l'entusiasmo per la proposta della Regione, di promuovere la vocazione internazionale del festival: “Per la storia e l’immagine di una manifestazione unica che ha saputo legarsi al territorio, ben si presta a rappresentare nel mondo l'Umbria. Un formidabile veicolo di approfondimento musicale jazz italiano che sa guardare e muoversi oltre i propri confini”.

Gianni Bastianelli (Enit) esprime soddisfazione nella partecipazione ad Umbria Jazz,“Un marchio importante, quello di Umbria Jazz, ed anche l'iniziativa della Regione Umbria ci conferma dati importanti. Una regione cosi piccola dimostra come impegnandosi, riesce a competere con le grandi realtà italiane visto che in due anni ha raddoppiato il numero di cinesi in Umbria. Cercheremo di renderci utile, Supporteremo gli operatori che si affacceranno in Cina. accompagnando il marchio ed il valore".

“Umbria Jazz è un veicolo di internazionalizzazione; ha girato il mondo, e continua ad essere un pezzo importante della nostra cultura e un grande evento in cui credere”, sottolinea il vicepresidente della Regione Umbria Fabio Paparelli che spiega: “la promozione turistica con la Cina avverrà anche tramite i social, firmeremo un accordo con We Chat China (l'unico social utilizzato in Cina e che conta 800mila utenti cinesi), poi presenteremo la versione cinese del portale Umbria Tourism, il secondo veicolo di promozione ed accordi  con i tour operator ed Università di Perugia".

Anche l'assessore alla cultura Fernanda Cecchini esprime parole di soddisfazione: l' Umbria é una piccola regione ma dal punto di vista di mercati ed imprese ha il dovere di focalizzarsi sulla qualità. La risorsa più grande dell'Umbria è l'Umbria stessa, con tutto il suo valore storico, culturale artistico e la mossa vincente é esportare il nostro brand per rafforzare la nostra presenza in un mercato cosi interessato al nostro paese. Umbria jazz ha la capacità di raccogliere e raccontare le suggestioni della nostra terra, quindi massima diffusione della cultura umbra attraverso la vetrina del Festival che pone in risalto i nostri luoghi ma anche la straordinaria varietà musicale del nostro paese. La Cina é un popolo molto interessato a noi, alle nostre bellezze ed alla nostra cultura, un rapporto da stringere sempre più".

Capisaldi del jazz contemporaneo italiano nel mondo, incarnati dalle figure di Danilo Rea e Fabrizio Bosso, e la street band Funk Off, presenzieranno nelle quattro città cinesi per portare la bellezza della musica oltre oceano. Si partirà il 27 aprile con l'esibizione di Rea al Temple Theatre di Pechino, per poi proseguire il 28 all'Auditorium dell'Istituto Italiano di Cultura. Il 30 aprile, ancora Danilo Rea parteciperà al concerto “When Jazz Meets China” per l'International Jazz Day mentre l'1 e il 2 maggio uno spazio in esclusiva al Top Italian Jazz (nell'ambito del JZ Spring Festival di Shanghai) verrà dato proprio ad Umbria Jazz, con l'esibizione di Rea, Bosso e i Funk Off. Il 5 maggio sarà la giornata di presentazione dell'Umbria, il giorno dopo si firmerà il Memorandum of Understanding tra Regione Umbria e Distretto di Changning.

Sarà una rappresentazione raffinata del life italian style alla quale il pubblico cinese potrà assistere con grande interesse, apprezzando la ricerca e l'innovazione della cultura italiana che da sempre interpreta le sue radici, i suoi ideali, senza rimanere autoreferenziale ma aprendosi alle contaminazioni di stili e culture diverse pur mantenendo la propria fierezza ed identità.

Novità per l'edizione Umbria Jazz 2016: quest'anno il Festival tornerà in alcuni dei suoi luoghi primigeni, a cominciare dalla Sala Podiani della Galleria Nazionale dell'Umbria, lo scrigno museale che raccoglie i grandi nomi della storia dell'arte: da Benozzo Gozzoli al Pinuricchio, da Piero della Francesca a Duccio di Boninsegna. E tornerà con un programma speciale: un ciclo di concerti di mezzogiono che ricalca una tradizione storica in America. Il jazz farà capolino al Museo per un dialogo continuo fra l'architettura civile gotica italiana della Galleria, le celebri opere dei Maestri  del Rinascimento e la vocazione della musica in uno sposalizio che esalta la nostra cultura agli occhi del mondo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Perugia e Cina uniti nel segno della musica, Umbria Jazz conquista l'Oriente

PerugiaToday è in caricamento