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Cultura in gol, premi alle stelle del calcio: i grandi personaggi

Riflessioni e aneddoti con Paolo Condò, Silvano Ramaccioni e Beppe Dossena

 Non ha deluso le aspettative, e non poteva essere altrimenti visto il calibro dei protagonisti, la tavola rotonda che lunedì 21 agosto, a Villa Montesca di Città di Castello, ha visto grandi personalità del mondo del calcio e della cultura confrontarsi sul tema ‘#Innovazione’ in rapporto al binomio formazione e sport. E su questi ultimi due concetti giocava lo stesso titolo dell’evento, ‘Diamo la formazione!’, organizzato dalla cooperativa Group Tevere servizi nell’ambito di ‘Cultura in goal’, il progetto che, giunto alla sua seconda edizione, punta a promuovere le eccellenze del territorio umbro attraverso il settore giovanile dell’Ac Perugia calcio.

Nel luogo in cui quasi cento anni fa la dottoressa Maria Montessori redigeva il suo ‘Il metodo della pedagogia scientifica’, per quasi due ore un numeroso e attento pubblico ha ascoltato riflessioni e aneddoti dalla viva voce di Paolo Condò, noto giornalista sportivo di Sky e prestigiosa firma della Gazzetta dello Sport, Angelo Capecci, presidente della Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro studi Villa Montesca, Maurizio Oliviero, ambasciatore Erasmus per l’Italia, Silvano Ramaccioni, direttore sportivo del ‘Perugia dei miracoli’ e storico dirigente del Milan, e Beppe Dossena, campione del mondo 1982 ed ex gloria dell’Ac Perugia, qui nella sua veste di fondatore dell’associazione ‘Il cerchio azzurro’ che si occupa di aiutare gli atleti che soffrono di disagio sociale.

“Questa iniziativa – ha spiegato Letizia Guerri di Group Tevere servizi – è un po’ la sintesi del progetto ‘Cultura in goal’ ed è la dimostrazione di come investire nella qualità e nella formazione dei giovani sia un elemento assolutamente vincente. Allo stesso tempo, valorizziamo un grande patrimonio culturale qual è appunto Villa Montesca dove è nato il metodo che ha rivoluzionato la formazione a livello mondiale. È in questo scenario che abbiamo pensato di premiare le figure che attraverso lo loro professioni hanno saputo unire l’amore per il calcio con il lato umano e culturale di questo splendido sport”. Al termine della giornata si è, infatti, tenuta la prima edizione del premio ‘Cultura in goal’ assegnato a Paolo Condò “per aver contribuito a rileggere il complesso e storico rapporto tra cultura e sport, alla luce delle profonde trasformazioni in atto nel mondo della comunicazione, senza mai dimenticare la sensibilità umana”. “Sono padre di due adolescenti che giocano a calcio – ha affermato Condò – e credo che lo sport sia fondamentale per la loro educazione. Io cerco sempre di far fare loro due sport: uno individuale, affinché imparino a cavarsela da soli, e uno di squadra, così che imparino a interagire, ad aiutare un compagno in difficoltà o farsi aiutare. Sono cose che poi nella vita serviranno sicuramente”. Altri premi sono andati a Dossena, ‘secondo tempo’, “per le iniziative e l’impegno sociale in favore degli ex atleti al termine della loro attività agonistica”, e a Ramaccioni, ‘alla carriera’, in quanto “storico dirigente del calcio italiano che, nonostante una straordinaria carriera, per certi versi unica, non ha mai dimenticato Città di Castello”. “Sono molto legato a Città di Castello – ha commentato Ramaccioni –, ai ricordi d’infanzia e a tutto l’ambiente. Tra i più bei ricordi anche quelli legati all’anno dell’imbattibilità con il Perugia”.

A consegnare i riconoscimenti, in rappresentanza degli enti patrocinanti l’evento, sono stati Fabio Appetiti, responsabile per le relazioni istituzionali dell’Associazione italiana calciatori, Luciano Bacchetta e Michele Bettarelli, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Città di Castello. Presente anche Fernanda Cecchini, assessore alla cultura della Regione Umbria.

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