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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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VISTI PER VOI - “Il locandiere”, al Teatro della Filarmonica di Corciano

Compagnia teatrale “La Badia” di Pietrafitta… dica 39! Tanti sono gli anni di vita di questa compagine (ex oratoriale) che offre oltre una trentina di produzioni all’anno in giro per l’Umbria.

Il miracolo è questa commedia (la prima della sua carriera di drammaturga), scritta ben 32 anni fa da Maria Cristina Mencaroni, attrice e regista di vaglia, validamente coadiuvata da una compagnia di “amici” di tutte le età, col piglio da professionisti. Dunque, “dilettanti” solo perché salgono sulla scena “per diletto”, ma invero robustamente formati.

Siamo a una decina d’anni dalla fine della guerra e in Italia è in atto una fase di espansione economica. Dopo la chiusura merliniana delle “case” (20 settembre 1958), nei locali di una ex struttura di piacere ha aperto locanda il vedovo Tommaso Nocioni, comunista convinto che ha sul groppone il fascistissimo suocero Annibale, beone e mangione a sbafo.

L’aitante Tommaso (un Gualtiero Buzzetti in forma strepitosa) è oggetto di desiderio della postina del paese, non meno che “agognata speme” delle sorelle Malfagia (una ruspante, al limite della grezzaggine, Luana Buzzetti; una finto raffinata, la Mencaroni) e di una ex prostituta, Nannarella, che vuole rifarsi una vita. Ma lui s’ingrifa per Iannuzza, una finta fantesca, in realtà uomo, innamoratissimo  della sua stessa figlia e cameriera in incognito.

Tra un intrigo e l’altro, un’agnizione e qualche travestimento, si dipana la storia che diverte al limite del mal di pancia. La sarabanda finale disvela i misteri e riconduce in equilibrio l’azione. Non senza un’autentica performance atletica del corpulento e agilissimo Buzzetti, che si esibisce in tango, valzer viennese, trescone, sud americana, e tutto quanto fa coreutica.

Il lavoro non mostra i segni del tempo, grazie a un’accorta rivisitazione. E cambia registro nel finale quando, al di là delle risate, fa il punto sugli italici difetti, ma anche sulle risorse di questo incredibile Paese: italici, italioti, italiani, popolo generoso e impareggiabile nei suoi alti/bassi. Perorazione così intensa che si è visto anche qualche occhio lucido. Replica straordinaria il 24 marzo, dopo ben quattro recite sold out.

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