Giorgione incorona Mantignana regina del… cappelletto. Agone gastronautico per la celebrazione del re della tavola natalizia
A Corciano la sfida gastronomica tra le frazioni del comune. Al cuoco e volto televisivo il compito di scegliere la migliore produzione
Giorgione incorona Mantignana regina del… cappelletto. Agone gastronautico all’insegna della celebrazione del re della tavola natalizia. A presiedere la liturgia il mitico chef Giorgione, ormai di casa nel corcianese (insieme all’amico Maurizio Pescari): a lui il difficile compito di scegliere tra ben otto preparazioni, accomunate dalla golosa liturgia in nome di “messer cappelletto”. Intanto, in altra sede si percorre un’esperienza gastrosofica fra moda e cultura, propiziata dalla mitica Cinzia Verni.
“Compito difficilissimo" dice Giorgione assaggiando una alla volta la preparazione delle agguerritissime signore delle otto comunità in gara (capoluogo e frazioni corcianesi).
Una gara a colpi di brodo di gallina e galustro, con varianti numerosissime, anche segrete. Giorgione, comunque, fa declinare ad ogni gruppo gli ingredienti del brodo e del ripieno. Assistito dal sindaco Betti e dall’assessore Andrea Braconi che si rifanno le papille gustative.
Giorgione sancisce che tutti hanno fatto benissimo, ma lo sposale d’eccellenza è quello risultante dal connubio fra brodo e cappelletti ammannito da Mantignana, già regina delle torte di Pasqua (anche un uomo nella compagine culinaria).
Tanti sorrisi e qualche delusione, compensata dalla consolazione, per tutti gli altri, di essere arrivati comunque secondi a pari merito.
A Giorgione e alla squadra dei vincitori un rasagnolo, un piatto artistico di Cinzia Verni coi simboli e le fasi della preparazione, un cappello e il “grosso”, monera di conio corcianese.
Il cronista scoprirà poi, in privati colloqui, che la signora alla testa delle mantignanesi dava del tu alla gallina sacrificata sull’altare del brodo eccezionale: la pollastra faceva infatti parte del suo privatissimo pollaio familiare. Forse è stato (anche) questo il valore aggiunto di quella preparazione.