Young Jazz Festival: al via una nuova edizione del Festival di Foligno tra concerti, spettacoli e una sezione dedicata al sociale
Dopo l’anteprima perugina, con il duo Gianluca Petrella e Dj Gruff che hanno entusiasmato il folto pubblico che ha gremito il Rework di Perugia, Young Jazz sbarca a Foligno per l’apertura dell’edizione 2018, la 14/a, del festival in programma dal 4 al 7 ottobre. Nella sua città la kermesse musicale inizia subito con due appuntamenti targati ‘Jazz Community’, la sezione dedicata alla contaminazione tra musica jazz e tematiche sociali che nel tempo è cresciuta costantemente fino ad occupare uno spazio importante all’interno dello Young Jazz Festival.
Young Jazz, infatti, dal 2011 continua a portare avanti con fiducia e passione la sezione dedicata alla commistione tra la musica e le realtà sociali del territorio. ‘Jazz Community’ è infatti la sezione che ha caratterizzato fortemente il festival folignate rendendolo unico nel suo genere a livello europeo: la sinergia tra il jazz e varie tematiche sociali è infatti motivo di orgoglio per il festival e per la città di Foligno. Una formula vincente, in quanto dalla sua nascita sono state possibili molte collaborazioni con enti, istituzioni, cooperative e associazioni di volontariato, con le quali si creano progetti ed eventi di grande valore socioculturale e artistico. ‘Jazz Community’ si muove dal presupposto che la cultura e l'agire sociale siano strettamente connesse, e che la prima influenzi fortemente la seconda, rendendo possibile l'interiorizzazione di valori e modelli cari anche alla musica jazz quali la condivisione, l'integrazione, la liberazione del proprio io più profondo, l'accessibilità, l'improvvisazione, la creazione e l'accettazione.
Per l’edizione 2018 sarà la comunità a diventare essa stessa protagonista del Festival. Gli appuntamenti ‘Jazz Community’ sono quattro. Due in programma giovedì 4 ottobre. Alle ore 17 (Spazio Zut, ingresso libero ad offerta) toccherà a ‘L'albero incantato’ con Irene Morici, spettacolo musico-teatrale per famiglie e bambini frutto di una collaborazione ormai consolidata tra l'Associazione Young Jazz ed Emergency. Da 3 anni, infatti, Young Jazz ha deciso di dare spazio ad Emergency all'interno di Jazz Community, condividendo e sposando i valori dell'associazione. Le offerte raccolte andranno a favore del centro pediatrico a Goderich in Sierra Leone.
Alle 21.30 (Auditorium Santa Caterina, ingresso 8 euro) ‘La donna che odiava Jazz’ performance di C.L. Grugher con Rosa Brunello (contrabbasso e musica originale), Marzio Minchielli (tanguero), Giulia Battisti (voce), Marta Bertini (testi), Livia Villani (scenografia), Pomodoro Produzioni (Sound design) sul tema della violenza di genere in collaborazione con Comune di Foligno, UslUmbria2, Soroptimist. Young Jazz Festival ha infatti deciso quest'anno di “suonare” la musica della complessa realtà della violenza di genere, collocandola in un non-luogo-non-tempo e non-spazio dove convivono insieme tre artisti: una contrabbassista, un regista e una scrittrice, che hanno lavorato ad una produzione originale che andrà in scena il primo giorno del Festival e che ha come volontà quella di mostrare il percorso di violenza e di uscita. Dalla violenza si può uscire, ma si deve avere la consapevolezza di essere i musicisti del proprio personalissimo concerto. Quella della violenza di genere è infatti una realtà che, purtroppo, negli ultimi anni è stata spesso oggetto della cronaca nera del nostro Paese e anche in Umbria.
Gli altri due appuntamenti per ‘Jazz Community’ sono poi in programma venerdì e domenica. Venerdì 5 ottobre (ore 18.30, Auditorium Santa Caterina, ingresso 10 euro) in cartellone il concerto accessibile ‘Big Mountain, Small Path’ con il sestetto del giovane contrabbassista Francesco Ponticelli (Daniele Tittarelli, Alessandro Presti, Stefano Carbonelli, Enrico Zanisi, Enrico Morello) protagonista del concerto multisensoriale totalmente accessibile a tutti in collaborazione con l’Associazione Festival per le Città Accessibili, la USLUmbria2 (Dipartimento di Riabilitazione) e Ormesa Dedo. Un concerto legato ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione grazie ad una speciale pedana sensoriale che permette ai non udenti di sperimentare le vibrazioni sonore attraverso il corpo e con l'opportunità quindi di “ascoltare” la musica in maniera diversa. Il concerto accessibile, dopo l’esordio dello scorso anno, porrà inoltre ancora grande attenzione agli ostacoli che si possono presentare in queste situazioni apparentemente normali, dedicando degli spazi in platea a persone con carrozzina e presentando il concerto insieme da un interprete Lis (linguaggio dei segni), nonché stampando alcuni programmi in Braille e mettendo a disposizione una mappa tattile presso l'Infopoint.
Infine la ‘Liberorchestra’ (domenica 7 ottobre, ore 21, Auditorium San Domenico, ingresso 10 euro) diretta da Giovanni Guidi con ospite speciale Antonello Salis: orchestra ormai ufficiale di Young Jazz, che ogni volta emoziona e incanta il pubblico, formata da una quarantina di musicisti che hanno svolto un laboratorio musicale coordinato dal 2011 dal direttore artistico Guidi all'interno delle attività previste nel centro socioriabilitativo semi-residenziale per persone disabili adulte ‘Il Laboratorio’ della UslUmbria2 e gestito dalla cooperativa sociale La Locomotiva.
Ma naturalmente, il primo giorno di festival, ci sarà subito spazio anche al programma più classico dei concerti e con interpreti talentuosi e “visionari” del jazz italiano. Giovedì 4 ottobre (ore 19, ingresso gratuito) presso Microclima andrà in scena il progetto Aparticle: Cristiano Arcelli - sax alto, Michele Bonifati - chitarra, Giulio Stermieri - fender rhodes, Ermanno Baron – batteria. Si tratta di una band dalla matrice fortemente elettrica, con la presenza di chitarra, Rhodes ed Hammond, propone una sintesi personale di jazz, rock ed improvvisazione. “Bulbs” - il disco della band uscito per UR Records - è costituito interamente da materiale originale (scritto a quattro mani da Bonifati e Stermieri) che alterna momenti di grande rigore a spazi di grande libertà improvvisativa, groove, astrazione e slancio lirico. Bulbs nasce da una riflessione sul rapporto tra materiali e forma. La caratteristica musicale prevalente è una certa qualità esplorativa nel procedere; c’è sicuramente anche una ricerca timbrica che però sottostà al primato del parametro ritmico che del loro amore per il jazz è il tratto che maggiormente si può avvertire in questo lavoro.