Perugia, Arcadia Trio in concerto per la rassegna Jazz Evidence
Venerdì 11 maggio alle ore 21.30 per la rassegna Jazz Evidence al Chupito di Perugia (via Ruggero D'Andreotto 5/B), il concerto dell'Arcadia Trio, il nuovo progetto guidato da Leonardo Radicchi, talentuoso musicista di origine umbra, musicalmente eclettico, uno dei più attivi e apprezzati a livello nazionale. Dal suo Diploma al Berklee College of Music di Boston, di cui e? stato Student Ambassador con la sua band Creative Music Front, Leonardo si è evoluto in una ricerca musicale parallela alla crescita della sua consapevolezza come individuo nella società civile. Le sue scelte musicali e le sue attività in ambito sociale hanno contribuito a conferire un significato politico alle sue composizioni. Là dove per politica non si intende uno schieramento partitico quanto piuttosto una maturata consapevolezza dell’ingiustizia sociale e delle contraddizioni da cui essa derivano: “La musica ha il dovere di contribuire, anche se in minima parte, alla massa critica che ci permette ogni giorno di essere umani. Il mondo è un posto complesso, ci serve una musica in grado di raccontarlo.”
Leonardo Radicchi lo ha dimostrato con l'album del 2013 intitolato - non a caso - “Riot” e attraverso esperienze fortemente volute con Emergency: il progetto Ebola (in Sierra Leone) e il progetto War Surgery (Afghanistan), a cui è seguita l’attività in un centro per richiedenti asilo della Toscana. Esperienze che cambiano il modo di vedere la vita, che rafforzano il sentimento di riscossa e operatività. Storie raccontate nel libro “In fuga”, pubblicato nel 2016 da Rupe Mutevole (collana Letteratura di Confine) e attualmente in ristampa.
I brani dell'Arcadia Trio “narrano” storie dense di tematiche attuali e di riflessioni esistenziali: “Questo progetto rappresenta un manifesto: il jazz è un elemento culturale che può fare la differenza nel sociale. Le composizioni originali sono plasmate su fatti, persone e idee che lasciano il segno nel nostro mondo.”
Necessary Illusions è un omaggio alla visione dell'intellettuale e filosofo statunitense Noam Chomsky; Pointless Evolution: “un topo non costruirebbe mai una trappola per topi”; Blues for Yvan Sagnet: unmigrante africano che ha fatto sua una battaglia che gli italiani hanno abbandonato; Child Song, bambini che devono essere adulti e altri che possono non diventarlo mai; Don’t call it Justice, una legge non fa giustizia se rende illegale un essere umano.
Nella formazione, oltre al leader sassofonista Leonardo Radicchi, il bassista Ferdinando Romano e il batterista e percussionista Giovanni Paolo Liguri.