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Economia

Crisi economica, Wonderful verso il fallimento: altri 200 posti a rischio

La catena di negozi della Wonderful sarebbe in concordato prefallimentare e immediatamente i sindacati si impegnano a tutela dei 200 posti di lavoro a rischi in Umbria

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Secondo una nota della Cgil Umbria, la catena di negozi Wonderful, che in Umbria conta 30 punti vendita e 200 lavoratori sarebbe sulla via del concordato prefallimentare: "Si fa fatica ormai persino a tenere il conto delle vertenze che continuano ad aprirsi sul territorio. Ma stavolta il nome e i numeri sono particolarmente importanti. Parliamo infatti di Wonderful, catena di negozi di abbigliamento tra le più importanti della regione, con 40 punti vendita in Italia, di cui 30 in Umbria e circa 200 dipendenti".

Duecento lavoratrici e lavoratori (ma in netta maggioranza donne), che da metà 2011 hanno cominciato ad avvertire i sentori di una crisi che oggi è scoppiata in tutta la sua gravità. Dai ritardi nei pagamenti degli stipendi, infatti, si è arrivati alla situazione attuale, ovvero al concordato prefallimentare, avviato da uno studio legale, per tentare di evitare un fallimento incontrollato del gruppo.

Lunedì, circa 100 lavoratrici e lavoratori della Wonderful hanno partecipato ad una assemblea, alla presenza dei sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, esprimendo tutta la propria preoccupazione per la situazione in essere e l'incertezza per il futuro. I sindacati hanno informato lavoratrici e lavoratori della richiesta di incontro urgente fatta all'avvocato che si sta occupando del concordato, incontro che dovrebbe svolgersi entro una settimana. Intanto, per lunedì prossimo è convocata una nuova assemblea con lavoratrici e lavoratori, presso la sede della Cgil di Perugia.

“Il nostro obiettivo – spiegano Stefania Cardinali della Filcams Cgil; Mariolina Luchetti della Uiltucs Uil e Valerio Natili della Fisascat Cisl – è quello di chiudere questa vertenza senza perdite di posti di lavoro e salvaguardando la continuità dell'attività aziendale, che è troppo importante per l'economia del nostro territorio e della nostra regione. Non è possibile che le vertenze, che si aprono ormai continuamente, si chiudano sempre ed esclusivamente con l'attivazione degli ammortizzatori sociali e con la perdita di numerosi posti di lavoro".
 

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