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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

'Umbria contro l'usura', le mille difficoltà della fondazione che combatte i 'cravattari'

Rimandata l'assemblea dei soci, quella in programma per la Fondazione 'Umbria contro l'usura', che vive un momento di grande difficoltà dovuto ai numerosi tagli al bilancio da parte di alcuni soci, enti locali e associazioni di categoria

L'usura è un brutto mostro, silenzioso e spietato che entra nelle difficoltà e le risucchia, si infila tra le paure e distrugge persone, aziende famiglie. Da quasi due decenni in Umbria una fondazione si ooccupa di costruire una rete di prevenzione e di aiuto economico e legale per quei soggetti imprigionati nelle catene dell'usura.

Ora però, da qualche anno a questa parte, la fondazione vive una situazione di grande difficoltà dovuta all'inadenpienza di alcuni soci istituzionali e non, che hanno preferito defilarsi o ancor peggio hanno deciso di non erogare più fondi. Il più delle volte si parla di versamenti di poche migliaia di euro, quasi un gesto simbolico che dava però vigore alla lotta, come per esempio i fondi ministeriali completamente azzerati, o come la decisione della Provincia di Perugia che ha preferito ritirare la propria partecipazione che comunque era di circa 5000 euro all'anno, molti altri comuni e associazioni si sono tirati indietro con risultati gravi per il fututro.

La situazione resta grave e nella peggiore delle ipotesi la fondazione potrebbe chiudere, se non fosse per il semplice fatto che sono aumentate le richieste d'aiuto in raffronto alla diminuizione di fondi nel bilancio: nel solo 2012 le richieste sono state più di 300 e solo 150 sono state le pratiche avviate. L'assemblea di oggi non si è tenuta per mancanza di numero legale e dei grandi soci finanziatori solo Regione, Provincia di Terni e comune di Perugia sono quelli che hanno deciso di restare nonostante qualche taglio fisiologico, oltre ai Vescovi e ad alcune associazioni di categoria.

La sola regione ha versato nell'ultimo anno circa 300mila euro, in un bilancio che nel corso del 2012 ha visto deliberare interventi per 613mila euro portando la somma totale di questi anni a 16milioni di euro, per 509 pratiche portate a termine di cui 207 ancora in corso per un impegno di 4 milioni e 800mila euro.

L'assessore regionale Vincenzo Riommi si è detto molto preoccupato sul futuro della fondazione ma ha confermato l'impegno della Regione che deve però riuscire ad attuare un piano per cui le ultime risorse rimaste vengano "razionalizzate per cercare di abbassare i costi e continuare a lavorare". Importante sarà per le istituzioni dare garanzie forti anche nel rapporto sempre più difficile che la fondazione, per mancanza di fondi, ha con gli istituti bancari.

Questo resta il centro del problema che disegna il futuro della fondazione, che si ritrova, a metà 2013, in una fase di abbandono di molti soci, senza però dimenticare che 'Umbria contro l'usura' già nel 2012 aveva avviato un programma di ristrutturazione votato all'ottimizzazione delle ormai carenti risorse.

Insomma in un momento di crisi, dove aumentano le categorie che fanno ricorso ai 'cravattari', è importante dare forza e garanzie ad una fondazione che svolge un compito di tutela e prevenzione, che molte volte resta come unica via di speranza per chi si ritrova strozzato dall'usura.

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