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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Università Perugia, tasse più care nel 2013 e meno iscritti: le analisi dell'Adisu

I vertici dell'Adisu sono stati ascoltati in Comune per fare il punto sul calo delle immatricolazioni. Mancano i fondi per le borse di studio e calano gli iscritti. A rischio l'economia del capoluogo

Tassa universitaria ancora più cara a partire dal 2013? Per i vertici dell'Agenzia per il Diritto allo Studio di Perugia, ascoltati martedì mattina in commissione cultura del Comune, il rischio è molto elevato a causa degli annunciati tagli - stavolta del Governo Monti - che toccheranno ancora una volta il settore del sostegno allo studio e al funzionamento delle Università stesse.

Il tarlo degli possibili aumenti è partito dall'analisi del Presidente della Commissione di Controllo Adisu studenti, Esposito, che ha previsto anche un ulteriore calo delle borse di studio a disposizione di Perugia.

E sulle borse di studio è stato chiaro anche il Presidente dell'Adisu, Maurizio Oliviero: "Se non riusciremo ad avere una copertura importante - un tempo era del 100 per cento delle richieste - trovando risorse proprie e riaprendo i rubinetti nazionali del fondo per il sostegno allo studio, l'Università di Perugia continuerà a perdere iscritti, tra cui le menti migliori, a favore di grandi atenei o di quelli meno noti ma meno costosi". Inoltre, il finanziamento statale è passato dagli 11 milioni di euro agli attuali due.

Senza studenti vuole dire un blocco del mercato immobiliare, settore affitti, di attività commerciali e ristorative del centro storico in particolare. Da qui l'appello di aprire un confronto serrato con la città e la regione per il rilancio di Unipg.

Aprendo il lotto degli interventi politici, Varasano (Pdl) ha sottolineato che l’università è in calo anche per via di una immagine disastrata della città, danneggiata dai grandi casi di cronaca. Per Mariuccini (Pd) è opportuno, al giorno d’oggi, concentrarsi sulla qualità più che sulla quantità, costruendo un’università che possa diventare punto di riferimento dell’alta cultura.  

Cozzari (Udc) ha detto di augurarsi che il futuro dell’università possa essere affidato a soggetti che permettano di garantire una vera qualità della didattica, costruendo percorsi riferiti alle esigenze del paese e non di professori e studenti. 

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