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Economia

Welfare, servizi e occupati a rischio: cooperative e sindacati chiedono alla Regione un Tavolo di Crisi

Il mondo della cooperazione umbra e le sigle sindacali denunciano il non rispetto del protocollo firmato il 21 aprile scorso da parte della giunta Tesei

È andata in scena oggi (martedì 9 giugno) a Perugia nei locali di 'Umbrò' la conferenza stampa di centrali cooperative e sigle sindacali - CGIL Umbria, FISASCAT CISL Umbria , FPL UIL Umbria, Legacoopsociali Umbria, Federsolidarietà Umbria, AGCI Solidarietà - "per denunciare il non rispetto, da parte della Regione Umbria, del protocollo firmato il 21 aprile scorso - si legge in un comunicato - che prevedeva che i servizi di welfare sospesi a causa del COVID-19 sarebbero stati rimodulati dalle cooperative sociali e integralmente pagati dalle Aziende USL e i lavoratori del settore sociale, anziché ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori, avrebbero continuato a lavorare ed a essere regolarmente pagati". 

E ancora: "In Umbria nelle cooperative sociali sono occupati 8.000 lavoratori, di cui 800 persone svantaggiate. Impegnati nel garantire la presenza di una rete capillare di servizi educativi, sociali e socio sanitari in tutta la regione e nel fornire servizi di grande importanza per la comunità come, ad esempio, la ristorazione scolastica. Durante l’emergenza da COVID-19 molti di questi lavoratori sono stati in prima linea, hanno fronteggiato il virus lavorando con dedizione e senso di responsabilità, oggi però le conseguenze economiche dell’emergenza, unite ai ritardi accumulati dalla Regione Umbria nell’applicare accordi e norme esistenti stanno mettendo in crisi l’intero sistema, mettendo a rischio sia gli occupati che la rete di servizi costruita negli ultimi decenni".

Alla Regione Umbria si chiede così "Di garantire immediata ed integrale applicazione da parte delle Aziende USL del protocollo d’intesa sottoscritto il 21 aprile scorso da Regione Umbria, ANCI Umbria, centrali cooperative e organizzazioni sindacali che da applicazione all’Art.48 del decreto Cura Italia e alla DGR 232 della Regione Umbria. In base a questo protocollo i servizi di welfare sospesi a causa del COVID-19 sarebbero stati rimodulati dalle cooperative sociali e integralmente pagati dalle Aziende USL e i lavoratori del settore sociale anziché ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori sociali avrebbero continuato a lavorare ed a essere regolarmente pagati. Questo protocollo però non è applicato dalla Regione Umbria e costringe i lavoratori delle cooperative sociali ad utilizzare gli ammortizzatori sociali - ricevendo il 50%. del salario - che nel mese di giugno sono terminati. Per queste ragioni, dopo un primo confronto tecnico avuto con la struttura dell’assessorato alla salute, chiediamo all’Assessore Coletto un intervento urgente e la convocazione di tutti i firmatari del protocollo al fin di verificarne l’applicazione".

E ancora "Di adeguare le rette dei servizi accreditati ferme al 2005 il cui blocco ha costretto organizzazioni sindacali e centrali cooperative a sottoscrivere un accordo di gradualità che fa slittare a dicembre 2020 gli incrementi dei salariali previsti dall’ultimo rinnovo contrattuale, penalizzando in questo modo i lavoratori. Di far rispettare alle Aziende ASL, agli enti partecipati ed ai Comuni la norma regionale che disciplina il Tariffario Regionale delle Cooperative Sociali introdotta per garantire i diritti dei lavoratori delle cooperative sociali ed escludere la logica del massimo ribasso nei rapporti tra cooperative sociali e enti pubblici. Di approvare una norma regionale che impegni le Aziende USL, le società partecipate ed i Comuni ad applicare l’Art. 112 del Codice dei Contratti e degli Appalti Pubblici, al fine di favorire l’inserimento lavorativo delle persone disabili e dei lavoratori svantaggiati, che sono state le prime ad essere espulse dai processi produttivi con la crisi da COVID-19. Chiediamo, infine, l’attivazione di un Tavolo di Crisi tra Giunta Regionale, Organizzazioni Sindacali e Centrali Cooperative per risolvere in modo strutturale le problematiche che interessano la cooperazione sociale nella nostra regione".

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