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I sindacati vogliono fermare la fuga di stranieri dall'Umbria: "Permesso di soggiorno speciale"

Non se ne devono andare. E tantomeno non devono rischiare di finire nella rete del lavoro nero con tanto di sfruttamento. Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria vogliono stoppare la fuga di stranieri a causa della crisi - in verità anche molti italiani negli ultimi 10 anni sono tornati a migrare come i nostri nonni -. Per questo hanno proposto al Governo di estendere a 24 mesi il permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro. 

A Perugia per fare pressioni sul Governo è stato organizzano un sit-in unitario in Piazza Italia a partire dalle ore 16 alle 18. All’iniziativa, che prevede anche un incontro con il prefetto da parte di una delegazione dei tre sindacati, saranno presenti anche molte associazioni che operano per garantire l'integrazione e rappresentanze dei vari popoli presenti in Umbria. 

“Gli stranieri vedono messa in discussione la propria permanenza regolare sul territorio nazionale stante le norme restrittive vigenti in materia di soggiorno in Italia”, spiegano i sindacati, “Come risultato, una parte di loro è dovuta andarsene per cercare lavoro all’estero. La maggior parte, però, è finita nella trappola del lavoro sommerso, un tunnel da cui è difficilissimo uscire ed in cui vengono cancellati i diritti fondamentali, civili e del lavoro”.

L'Umbria ha la più alta percentuale di stranieri residenti con punte anche del 25 per cento in alcuni territori. Negli ultimi due anni si calcola che solo uno straniero su 5 ha deciso di lasciare la Regione per andare a lavorare fuori regione o all'estero. Le mete più gettonate: la Svizzera e la Germania.

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