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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Umbria Mobilità, Monni: "Nessuna chiarezza sulle perdite"

Il Consigliere del Pdl, Massimo Monni sulla crisi finanziaria di Umbria Mobilità: "La Regione prenda in mano la situazione e affidi l'azienda ad un commissario"

L'audizione dei membri del Consiglio d'amministrazione di Umbria Mobilità,  in Seconda Commissione, “non ha portato a nessuna chiarezza sull'ammontare delle perdite”. Questo è quanto sostiene il consigliere regionale Massimo Monni (Pdl), che chiede alla Regione di prendere in mano la situazione e nominare un commissario unico che traghetti l'azienda fuori dalla crisi.

"La situazione finanziaria di Umbria Mobilità è apparsa ancora più drammatica dopo l'audizione del Cda nella Seconda Commissione del Consiglio regionale. Appare evidente come l'azienda, gestita con pressapochismo e superficialità, navighi a vista senza una minima chiarezza sulle cifre e sul preciso quadro delle sofferenze finanziare e delle proprie attività”; sentenzia il consigliere.

Monni, che ha partecipato all'audizione dei rappresentanti di UM nell'ultima seduta della Seconda commissione, continua affermando che: "Nel momento in cui è stata fatta richiesta di informazioni maggiormente dettagliate sul 'buco di bilancio' e sull'ammontare delle attuali perdite la risposta evasiva dei dirigenti non ha portato alcuna chiarezza. È scontato come nemmeno il direttore generale e l'intero Cda siano realmente consapevoli dello stato dei fatti.

Una cosa è certa-continua il rappresentante del Pdl- il forte indebitamento di Umbria Mobilità non è solo da imputare alla mancata riscossione di crediti da parte delle attività romane, ma anche ai debiti attualmente in essere con gli istituti bancari che hanno chiuso le linee di credito, causando così un vortice pericoloso per l'azienda che non riesce ad estinguere i debiti con i fornitori, innescando una reazione a catena fatale per tutta l'economia”.

“In questa fase delicata e transitoria – continua il consigliere di centrodestra - è necessario il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni per salvare l'azienda del trasporto pubblico umbro, tutelando in primis i dipendenti, che sono quelli maggiormente esposti.

La proposta del commissario. Ma non si arriverà mai ad una degna conclusione della vicenda se prima non si azzera totalmente il Consiglio di amministrazione di Umbria Mobilità, nominando in questa fase un'unica figura professionale, un commissario che dovrà essere di gran lunga più autorevole e affidabile rispetto al recente passato. Basta con i trattamenti privilegiati dei dirigenti e direttori, stop con le consulenze di centinaia e migliaia di euro e basta con le attività fuori regione, inutili e costose. Basta con i proclami del direttore generale dell'azienda, Paolo Paduano, che vuol far passare Umbria Mobilità come un'azienda sana e forte”.

“Il cambiamento manageriale – conclude Monni - è imprescindibile, se si vuole veramente salvare l'azienda dal fallimento e salvaguardare centinaia di posti di lavoro per garantire una sostenibilità economica del sistema umbro. La Regione è ora che prenda in mano la situazione, non può più affidarsi a dirigenti che hanno portato un'azienda appena nata nel baratro”.


 

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