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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

L'Istat boccia ancora una volta l'Umbria: boom di disoccupati, peggio di tutti nel Centro italia

Il fallimento delle politiche sul lavoro nazionali e locali sta tutto nei dati, i numeri che non mentono mai. E forse da questi dati si capisce anche l'esito nelle urne dello scorso 4 marzo dove hanno trionfato Lega e Movimento 5 Stelle, partiti all'opposizione e da sempre contari a formule economiche adottate dal Governo Renzi e Gentiloni del Pd. L'aggiornamento 2017, dei dati dell’Istat, conferma che ha continua a diminuire il lavoro a tempo indeterminato e dilaga il lavoro precario e povero. A questo dato consolidato si aggiunge l'incremento dei disoccupati certificato da Istat che passano da quota 37mila del 2016 a 42mila del 2017.

Non solo, l’Istat nel suo rapporto dice testualmente: “Nelle regioni del centro il tasso di occupazione cresce soprattutto in Lazio e Toscana (+1,0 e + 0,7). In queste regioni si riduce anche il tasso di disoccupazione che invece cresce in Umbria e rimane stabile nelle Marche”. "I dati dimostrano - ha confermato Mario Bravi, presidente Ires Cgil Umbria - il completo fallimento del “Jobsact”, che non ha raggiunto l’obiettivo propagandato di creare lavoro stabile e nel frattempo ha visto dilapidare 18 miliardi di risorse pubbliche. Da questa consapevolezza occorre ripartire per cambiare profondamente le politiche del lavoro in Italia e in Umbria".

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