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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Coronavirus e aiuti | "Pagamenti della cassa integrazione a breve termine? Impossibile se non si snellisce l'iter burocratico"

Tutte le preoccupazione, gli errori e i tempi tecnici sulla gestione del sostegno studiata dal Governo. Ecco il dossier dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro

La cassa integrazione straordinaria, prevista e finanziata per l'emergenza coronavirus che ha bloccato l'economia d'Italia e quindi dell'Umbria, è uno degli strumenti di welfare anti-crisi destinati ai lavoratori dipendenti e altre categorie per continuare ad avere un reddito. Inoltre per le aziende rappresenta una boccata di ossigeno per tirare avanti, programmare e sperare un ritorno alla normalità senza dove fare tagli o peggio ancora chiudere. La Regione dell'Umbria ha stimato che con il prima tranche del Governo arriveranno 20 milioni di euro su un fabbisogno di 50-60 milioni previsti (per le domande in via di presentazione). La parte tecnica e gli accordi di competenza regionale sono stati espletati. Obiettivo: far arrivare il sostegno economico straordinario il prima possibile nelle case degli umbri. Ma al Governo Conte e alle istituzioni questa mattina è arrivato un dossier dei Consulenti del Lavoro - in prima linea per gestire la parte burocratica e tecnica - dove si evidenziano rischi, strumenti adottati errati e potenziali ritardi per l'erogazione della cassa. 

Tutto questo rischia di essere esplosivo a livello sociale se non si corre ai ripari facendo le dovute modifiche. Fondamentale dunque sarà il testo dell'Inps con tutte le nuove regole che doveva uscire insieme al decredo Cura Italia ma che ancora non è stato emanato. Da qui le preoccupazioni se non ci sarà una svolta nel documento attuativo attesto da tutti gli addetti ai lavori. Nel dossier dei Consulenti del Lavoro - a Perugia e provincia guidati da Stefano Ansideri - si dice chiaramente che con l'attuale programmazione e burocrazia è impossibile pensare che entro 3-4 settimana si possa procedere con i primi pagamenti. Il dossier spiega bene i tempi e i motivi del blocco: il Governo ha approvato la cassa per l'emergenza coronavirus ma non ha previsto una semplificazione d'urgenza lasciando in carico lo schema utilizzato in via ordinaria. A questo si aggiunge, secondo i consulenti, la drammaticità del momento che riverserà sugli uffici una mole di lavoro straordinaria, non al momento quantificabile, che è oggettivamente pesante da smaltire. 

"Il sistema di attuazione degli ammortizzatori sociali “COVID-19”, non è idoneo a garantire, in tempi brevi, la percezione delle somme da parte dei lavoratori. Si corre il grosso rischio che, pur con l’impegno di tutti, le attuali procedure burocratiche non consentano di accelerare i tempi di pagamento" spiegano nella note i Consulenti del Lavoro che si sono rivolti direttamente al Presidente Conte e alle forse sociali del Paese. 

Lo schema burocratico non modificato al momento prevede questi passaggi: una fase di presentazione della domanda di intervento all’Istituto di riferimento da parte del Datore di lavoro, (si stima mediamente un tempo di lavorazione di 20 giorni aggravato dall’obbligo di procedure di consultazione sindacali); una fase di analisi amministrativa della domanda, da parte dell’ente ricevente, (si stima mediamente un tempo di lavorazione di altri 60 giorni, gravata dal fatto che le strutture non potevano prevedere l’afflusso contemporaneo di milioni di richieste); una fase di gestione del sistema di pagamento ed eventuale erogazione diretta al lavoratore, (si stima in altri 60 giorni, gravata dal fatto che le strutture non potevano prevedere l’afflusso contemporaneo di milioni di richieste). Nella peggiore dell'ipotesi si rischia di pagare il sussusidio a luglio, dai conti dei consulenti. 

"Pertanto, stante l’attuale situazione, con una previsione ottimistica, si stima che i primi pagamenti saranno effettuati non certo tra tre settimane. A tale burocrazia si aggiunge la sostanziale impossibilità della quasi totalità dei datori di lavoro di anticipare alcuna somma, tanto anche in ragione delle imprevedibili ed incerte previsioni di ritorno ad una situazione normale": si evince nel dossier dei Consulenti del Lavoro. "Adesso che è bloccata tutta l'economia italiana e regionale non si può continuare a gestire l'emergenza con strumenti ordinari: bisogna annullare tutte le procedure di autorizzazione e passare immediatamente alla liquidazione degli indennizzi. L'unica procedura a carico di intermediari ed aziende deve essere di liquidazione delle somme: direttamente a carico Inps o in busta paga"

Dunque via d'uscita c'è per evitare un dramma sociale e dare un senso agli aiuti di Stato finalizzati alla prima emergenza. venga immediatamente dichiarata una moratoria su tutti gli adempimenti non essenziali per la gestione delle pratiche di intervento degli ammortizzatori sociali (Es CU, LUL, UNIEMENS, etc); venga previsto un veloce sistema di silenzio assenso sulle domande di intervento di integrazione salariale, venga previsto l’immediato potenziamento di tutte le strutture informatiche e telematiche degli enti destinati a ricevere le domande di intervento degli ammortizzatori sociali.

"Mantenere l’obbligo - hanno concluso i consulenti del lavoro - di rispetto delle scadenze e degli adempimenti oltre che degli attuali iter burocratici, significa mortificare gli intermediari e caricare il sistema produttivo italiano di tutte le conseguenze dell’emergenza sanitaria ed economica". Insomma sulla cassa integrazione prevista dal Governo incombono nuvoloni neri che preannunciano tempesta, se non si chiarisce il quadro. 
 

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