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Umbria, gli artigiani alla Marini: "Sempre meno credito dalle banche. La Regione ci dia una mano"

Per salvare occupazione e futuro gli artigiani lanciano appello alla Presidente Marini. Ecco la formula per invertire la rotta e e far aprire il forziere delle banche

"Accesso al credito bancario? Per le micro e piccole imprese le difficoltà continuano a essere tante. Per tornare a crescere occorre puntare sull’applicazione della ‘lettera R’ della legge Bassanini e sulla costruzione di una filiera della garanzia che coinvolga i confidi, Gepafin e il Fondo centrale di Garanzia”. Ad affermarlo è Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria, che insieme a Fidimpresa, a Perugia, ha organizzato un confronto su “Credito 4.0. Nuovi strumenti finanziari per le imprese”, chiamando a parlarne relatori di primissimo piano, a cominciare da Federico Ghizzoni, già amministratore delegato di Unicredit Spa e ora presidente di Rothschild&Co Italia, Massimiliano Magrini, co-founder e managing partner di United Ventures, Paola d’Agostino, della piattaforma di crowdfunding Eppela, Fabio Petri, presidente di Artigiancassa – gruppo BNP Paribas, e la presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini.

“I dati ufficiali parlano chiaro – prosegue Giannangeli -: solo negli ultimi cinque anni i finanziamenti alle imprese artigiane hanno subito un taglio del 25%. Al contrario, per le imprese medio grandi i volumi di credito hanno ormai superato i valori pre crisi. In Umbria oltre 76mila delle circa 80mila imprese attive hanno meno di 10 dipendenti, pertanto l’accesso al credito rappresenta un problema per oltre il 95% delle imprese locali. Ecco perché oggi chiediamo alla Regione Umbria di procedere con l’applicazione della cosiddetta ‘lettera R’ della legge Bassanini: uno strumento con il quale, come già avviene in altre regioni, si realizzerebbe una filiera regionale della garanzia composta dai confidi, dalla finanziaria regionale e dal Fondo centrale di Garanzia, in grado di convincere le banche a riallentare le maglie del credito verso le imprese di micro e piccole dimensioni”.

Una tesi confermata da Fabio Petri, presidente di Artigiancassa, la principale banca di riferimento delle imprese artigiane, ma anche un imprenditore senese che ha vissuto direttamente gli effetti positivi dell’applicazione della ‘lettera R’ in Toscana, dove viene utilizzata già da diversi anni. L’intervento conclusivo è stato quello della presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Catiuscia Marini, chiamata direttamente in causa sulla costruzione di una filiera della garanzia, che ha riconosciuto, come dimostra la stessa natura della Cna, che in Umbria occorrono politiche dedicate all’impresa diffusa, costituita in gran parte da micro-piccole imprese che probabilmente non hanno alcuna possibilità di crescere, ma che rappresentano comunque una realtà economica che produce occupazione e che va sostenuta per il ruolo sociale che svolge.

Al tempo stesso la Governatrice ha ribadito che la Regione deve essere in grado di realizzare politiche che invece aiutino quelle imprese che hanno tutte le potenzialità per crescere e svilupparsi. “Ecco perché – ha continuato la Marini - accogliamo la proposta di Cna di andare all’applicazione della ‘lettera R’ della legge Bassanini per costruire una filiera del credito e sostenere il tessuto produttivo umbro”.

“Il nostro obiettivo - conclude la Marini - è quello di sostenere ed aiutare le imprese che possono crescere dimensionalmente, senza però mai abbandonare tutto il sistema di imprese micro, di attività professionali, artigianali. “occorre rimettere le piccole imprese ed i loro organismi mutualistici - ha affermato Marini - al centro della scena facendo sì che l’accesso alla garanzia pubblica passi proprio per quei soggetti, i Confidi, che aggregano le imprese e che ne supportano le relazioni con le banche".

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