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Economia San Sisto

Tutti uniti per la Perugina: "Guai a toccare marchi e a tagliare posti di lavoro"

La Presidente Marini e il sindaco Romizi annunciano una linea comune e pronti a mettere in campo tutte le iniziative politiche ed istituzionale per evitare il depotenziamento dello stabilimento. L'ira della Uil. Domani il super incontro con la multinazionale

La Nestlè, proprietaria della Perugina di San Sisto, è veramente pronta a vendere due prodotti storici e con mercato come le storiche caramelle Rossana e la pasticceria dei biscottini "Le Ore Liete" che si realizzano nello stabilimento perugino? Per alcuni grandi media nazionale (esperti anche in finanza) c'è la disponibilità a vendere da parte della multinazionale. Se fosse vero lo stabilimento rischierebbe di perdere carichi di produzione e quindi lo spettro degli oltre duecento esuberi - dopo due anni di contratto di solidarietà - tornerebbe ad aleggiare sopra una delle più grandi aziende dell'Umbria. Domani ci sarà l'incontro ufficiale tra sindacati e vertici nazionali ed europei della Nestlè. E soltanto domani si potrà capire se è stata una bufala oppure un'anticipazione di stampa rispetto al piano industriale della Nestlè. I dipendenti hanno già effettuato uno sciopero oggi. E sono pronti a riproporre questa forma di protesta qualora domani l'incontratto andasse male. Le massime istituzioni umbre si dicono preoccupate e difendono a spada tratta il marchio Nestlè e i posti di lavoro attuali. 

LA REGIONE - La Presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini si dice "sorpresa e preoccupata dalle notizie apparse oggi sulla stampa nazionale che fanno presupporre anticipazioni alle proposte di piano industriale che molto  probabilmente la multinazionale Nestlé porrà all’attenzione dei diversi interlocutori istituzionali e aziendali compresi i lavoratori, nella giornata di domani”. Domani la delegazione della Nestlé sarà guidata da Leo Wencel, capo mercato della multinazionale, mentre dalla Regione arriverà la Presidente Marini e  il vice presidente e assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli.

“Per l’Umbria e per Perugia lo stabilimento Perugina del Gruppo Nestlé – prosegue la presidente - è una realtà industriale e  occupazionale importante e tale vogliamo che sia mantenuta anche per il futuro. Anche per questo ascolterò con ancora maggiore attenzione e preoccupazione quanto domani la delegazione della Nestlé ci  presenterà”. Infine la Presidente ha ribadito che farà fronte comune con il sindaco di Perugia Andrea Romizi per tutelare gli interessi dei lavoratori, assumeremo ogni utile iniziativa istituzionale volta al mantenimento della produzione industriale, dello sviluppo dei marchi, e soprattutto per la salvaguardia dell’occupazione.

IL COMUNE - All'incontro con la multinazionale saranno presenti anche il sindaco Andrea Romizi e l’assessore alle attività produttive del Comune, Michele Fioroni. “Appare quasi superfluo – continua Romizi - sottolineare l’importanza della Perugina per la città, sotto un punto di vista economico, storico e di immagine. E’ per questo che insieme alle altre istituzioni siamo pronti, qualora ve ne fosse bisogno, a mettere in campo ogni utile iniziativa che tuteli i lavoratori e lo storico marchio. Attendiamo, comunque, l’incontro in programma domani per conoscere in maniera dettagliata i programmi  futuri dell’azienda”.

LA UIL - “È intollerabile che alla vigilia di un incontro così importante si facciano trapelare notizie in merito alla disponibilità di Nestlé di disimpegnarsi da due marchi importanti quali Rossana e Ore Liete”. Ha reagito così il segretario territoriale di Uila Uil Perugia Daniele Marcaccioli rispetto alle indiscrezioni pubblicate sulla stampa nazionale relative alla decisione della multinazionale svizzera di rinunciare alle storiche caramelle e ai pasticcini prodotti dallo stabilimento Perugina di San Sisto. 

“Qualunque piano industriale la direzione di Nestlé ci voglia presentare per San Sisto, che preveda l’abbandono dei due marchi – aggiunge Marcaccioli –, è per noi inaccettabile. Sebbene mai rilanciati negli anni, una loro sostituzione vorrebbe dire ripartire da zero. Ben diverso sarebbe, invece, investire su brand conosciuti e apprezzati come Rossana e Ore Liete. A meno che non arrivino produzioni già sviluppate altrove e che abbiano già un canale commerciale, un mercato e volumi importanti che possano sostituire quelli attuali, noi non vediamo alternative al mantenimento dei due marchi”. “L’impianto di San Sisto – conclude Marcaccioli – deve restare strategico nello scenario complessivo della produzione industriale di Nestlé. Se l’azienda non ha queste intenzioni lo dica chiaramente”.

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