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Molini Fagioli, monta la protesta: "Il Tribunale limita la produzione, decisione assurda e pericolosa"

Il sindaco Chiodini: "La decisione del Tribunale è inaccettabile, si rischia di far chiudere attività e perdere posti di lavoro". I sindacati: "Impensabile mettere a rischio posti di lavoro per un problema di vicinato"

La decisione del Tribunale di Perugia di limitare la produzione della "Molini Fagioli" ha suscitato reazioni di sconforto, sia da parte del mondo sindacale, che da parte del sindaco di Magione, Giacomo Chiodini.

"Una sentenza del tribunale paradossale e pericolosa - spiega il sindaco - per le sorti di una delle aziende più floride del territorio con un indotto significativo e numerosi dipendenti". 

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La Molini Fagioli è un'azienda che produce 230 tonnellate di farinacei al giorno ed è uno dei fiori all'occhiello di Magione, ma soprattutto "non è in crisi - come ci tiene a precisare il sindaco - anzi, è uno dei fiori all'occhiello di Magione, dove è presente da più di mezzo secolo, senza contare che rappresenta una parte importante del Pil locale".

Tutto è nato a causa delle lamentele del vicinato, che definiva "insostenibili" gli effetti acustici della produzione della Molini Fagioli. Il sindaco però fa presente come "con un piano di risanamento acustico si sarebbe risolta la questione senza problemi - continua Chiodini -  ecco perché la decisione ci sembra al di là del fatto che è una zona industriale, dove passa anche la strada provinciale 319".

In generale i molini automatizzati di questo livello produttivo lavorano su un ciclo continuo, dunque "andare a spezzarne la produzione potrebbe creare degli effetti devastanti per tutto l'indotto e non solo per i 25 posti di lavoro a rischio - continua Chiodini, che mette tutta l'amministrazione "a disposizione per trovare una soluzione che consenta di proseguire l'attività e per sollevare all'attenzione di tavoli istituzionali superiori quanto sta accadendo".

A seguito dell’ordinanza del giudice civile del tribunale di Perugia, l'azienda sarà costretta a rimodulare le attività di lavorazione su 10 ore giornaliere non continuative e solo per i giorni feriali, rischiando così la chiusura dello stabilimento per l’insostenibilità dei costi e della produzione.

Anche i sindacati si schierano e definiscono la decisione inspiegabile: “In una fase così difficile per il mondo del lavoro è paradossale che 25 persone rischino di perdere l'occupazione non per una crisi aziendale, ma per il rumore della produzione che ha portato ad uno sforamento dei parametri acustici”. Ad affermarlo sono la Flai Cgil e la Uila Uil dell’Umbria che oggi, 22 novembre, hanno partecipato, insieme alla Filt Cgil (in rappresentanza degli autisti dell’azienda), al sit-in dei lavoratori della Molini Fagioli.

Nel frattempo prosegue il confronto tra i legali dell'azienda e quelli del Comune di Magione alla ricerca di risoluzioni tecniche che consentano di superare gli effetti della decisione del tribunale di Perugia. In merito alla possibile acquisizione degli immobili direttamente confinanti, infatti, il sindaco auspica "che si possa riprendere immediatamente il dialogo evitando atteggiamenti speculativi nel rispetto dei lavoratori e delle loro famiglie, anche utilizzando tavoli istituzionali specifici a livello regionale".

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