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Il popolo dei mezzi pubblici dell'Umbria scende in piazza: sciopero riuscito. "Tagli ed esuberi non son scongiurati"

Dalla protesta è emersa una sfiducia nelle presunte soluzioni che la Giunta regionale sta adottando in queste ore

Con la forte adesione allo sciopero del Tpl in Umbria (con 4 ore di stop dalle 17.30 alle 21.30 il 24 luglio scorso) e il presidio anti-tagli alle corse sotto la Regione dell'Umbria, i cittadini e lavoratori umbri hanno dimostrato forte preoccupazione in merito ai tagli al Trasporto pubblico, tanto che per quanto riguarda Busitalia, i dati non definitivi contano un’adesione del 90% a Terni e dell’85% a Perugia. 

Alla manifestazione hanno partecipato non solo i lavoratori addetti ai lavori, i sindacati di categoria (che si dicono soddisfatti della partecipazione riscontrata), ma anche studenti e cittadini che usufruiscono dei servizi. I segretari delle sigle sindacali chiedono l’apertura di un confronto ufficiale con le rappresentanze dei lavoratori, e proseguono dicendo che “c’è il rischio che centinaia di posti di lavoro vengano messi in discussione” e perciò “in mancanza di risposte concrete la mobilitazione proseguirà con nuove iniziative di sciopero”.

Dalla protesta è emersa una sfiducia nelle presunte soluzioni che la Giunta regionale sta adottando in queste ore: 1,5 milioni di euro in più per garantire le linee da settembre in poi quando si aprirà l'anno scolastico; la nascita dell'agenzia unica dei trasporti che farebbe risparmiare il 10 per cento dell'attuale costo dell'Iva. 

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