Tartassati, incubo Tares per gli artigiani: "Qui chiudiamo tutti"

Il blocco degli aumenti delle tasse e anche di quelle nuove come la Tassa di Soggiorno e la terribile Tares che racchiude il balzello sui rifiuti e il finanziamento di strade e illuminazione. L'ennesimo disperato grido di allarme arriva dall'Umbria che lavoro e che vede lo spettro di infiniti fallimenti e chiusure imminente nel 2013 soprattutto a casa del troppo fisco. Il vice presidente del Cna Renato Cesca si è fatto portavoce della disperazione di migliaia di piccole imprese e artigiani di casa nostra che temono che, dopo le batoste dell’anno appena finito, anche il 2013 veda un’ulteriore crescita dell’imposizione fiscale.

“Le imprese non ne possono più, la misura è ormai colma. Per questo, dopo un 2012 terribile, chiediamo per l’anno in corso il blocco di tutti gli aumenti delle imposte, a cominciare dalla revisione dell’Imu e dalla garanzia che la Tares non si traduca in un ulteriore aggravio per le imprese”. 

Ma è soprattutto la Tares - prima rata da pagare ad aprile - il grande spauracchio degli artigiani dati gli aumenti rispetto alla tassa precedente fino anche al 100 per cento sui luoghi di lavoro. "Oggi sentiamo - ha spiegato Renato Cesca - che la Tares si tradurrà in ulteriori, sensibili, aumenti. Ci chiediamo cosa ci sia alla base di questo circuito perverso. Azzardiamo: forse va cambiato qualcosa nell’organizzazione dell’intero sistema di raccolta, stoccaggio e smaltimento? Forse le percentuali reali di raccolta differenziata sono diverse da quelle sbandierate? Pretendiamo una risposta chiara a questi interrogativi: siamo stanchi di aprire un portafogli sempre più vuoto senza capire bene come si compongono le voci di costo dei servizi”. Gli artiginai e le piccole imprese chiedono un impegno concreto da parte della politica sia a livello locale che nazionale.