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Economia Gualdo Tadino

Tagina, ancora niente stipendio per 200 lavoratori: scatta lo sciopero a oltranza

Presidio permanente e assemblee nella più grande azienda di ceramica dell'Umbria. A Gualdo Tadino la manifestazione in piazza per difendere i lavoratori

Sciopero a oltranza e assemblee permanenti nella più grande azienda di ceramiche dell’Umbria. Duecento lavoratori appesi a un filo e “ancora niente stipendi”, dicono dai sindacati. Così a Gualdo Tadino la città è scesa in piazza con i lavoratori della Tagina. Un’invasione pacifica per aiutare un territorio già in profondissima crisi. Lo spettro è quella della cassa integrazione di massa.

Ma visto che gli stipendi con sono ancora stati pagati, i sindacati hanno indetto lo sciopero a oltranza. Al conto mancano due stipendi, un pezzo di tredicesima e le buonuscite promesse ai dipendenti che sono volontariamente usciti dall’azienda. Soldi che sono ossigeno per le famiglie del territorio.  

Lo sciopero andrà avanti fino a che un acquirente serio non prenderà in mano la Tagina. "Abbiamo deciso di avviare un presidio permanente davanti ai cancelli - spiega Euro Angeli, segretario della Filctem Cgil di Perugia a Rassegna.it - perché abbiamo bisogno di mantenere alta la pressione, con l'obiettivo di arrivare all'incontro in Regione, al quale parteciperanno anche i soci, e fare quei passi avanti concreti che finora non sono arrivati. Ecco perché abbiamo chiesto ai lavoratori di venire anche loro a Perugia giovedì per portare la loro voce direttamente a chi finora sembra volerla ascoltare".

E ancora: “Se la nostra comunità non reagisce e fa fronte comune in difesa del lavoro, un lavoro che ha una storia importante come quello della Tagina, o della Merloni, se non siamo in grado di darci un progetto politico di uscita da questo angolo, allora il futuro è segnato”, ha detto intervenendo in piazza il segretario generale della Cgil dell'Umbria, Vincenzo Sgalla. “Come segretario della Cgil, ma vale anche per Cisl e Uil, partecipo a tutte le manifestazioni come questa, ci mancherebbe – ha aggiunto Sgalla - ma il nostro obiettivo non può essere solo quello di portare solidarietà. Noi abbiamo un altro compito, quello di dire, con rabbia e determinazione, che queste vertenze vanno risolte nell'ambito di un progetto complessivo per l'Umbria, perché se continuiamo a difenderci pezzetto per pezzetto seguiteremo a scivolare. E non ci resta più molto margine prima di precipitare”.  

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