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Sviluppumbria mancina utili e patrimonio, mannaia sulle partecipate: "Ma Sase resta strategica"

Approvato il bilancio 2017, con un utile di 290mila euro. Il patrimonio sfiora quota 6 milioni. Tagliate 26 partecipazioni, ne restano solo 4. E Catiuscia Marini apre ai privati per i voli dell'aeroporto

Mannaia (la chiamano razionalizzazione) sulle partecipazioni, con 26 cessazioni e 5 valutazioni in corso (dal 2013 al 20179. Ne restano quattro, definite strategiche: Gepafin, Parco 3A, Umbriafiere e Sase (la società che gestisce l'aeroporto San Francesco d'Assisi). E poi un utile di 290mila euro nel 2017, un patrimonio che aumenta del 20% e sfiora i 6 milioni di euro e un taglio delle spese di struttura del 35% dal 2013 al 2017 (considerando anche i 110mila euro di interessi passivi sui mutui).
Sviluppumbria, come dice il presidente Gabrio Renzacci, "è in salute". Nel 2013, però, partiva col carico da 11 addosso: quasi un milione di euro di perdite e le spese di struttura a quota 1 milione e 297mila euro. Ora, dice ancora Renzacci, "è una società che dice ciò che farà e farà ciò che dice". Quindi "promozione turistica, internazionalizzazione delle imprese dell'Umbria, gestione dei fondi strutturali e dei progetti complessi, gestione del patrimonio della Regione, innovazione, ingegneria finanziaria, alta consulenza". 

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Quello di Sviluppumbria, società in house partecipata al 100% dalla Regione Umbria, “è un bilancio che mostra non solo solidità, che non è affatto secondaria in una società pubblica, ma una concreta capacità di ridefinizione della sua missione istituzionale. Per questo, approvandolo, come Giunta regionale abbiamo dato atto al suo presidente, al direttore generale ed a tutta la struttura, della qualità del lavoro svolto in questo anno”, spiega la presidente regionale Catiuscia Marini. Il direttore generale, Mauro Agostini, ha spiegato la virata in positivo di Sviluppumbria con una battuta: "E' giusto che un'agenzia regionale faccia utili? No, è fondamentale". E quindi, "abbiamo risanato la società e ripianato le perdite del 2012, fino ad arrivare all'utile attuale, con un patrimonio in crescita del 20 percento e la cancellazione dei costi dei mutui nel 2022".  

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La presidente Marini non lesina complimenti: “Il risanamento finanziario della gestione della società e del suo funzionamento, insieme alla ridefinizione della propria funzione, che è ora più coerente con le esigenze del nostro sistema economico e della stessa amministrazione regionale, rappresentano il raggiungimento di un importante risultato. Accanto a ciò voglio sottolineare il fatto, altrettanto significativo, che Sviluppumbria è tra le pochissime società in Italia che ben prima delle indicazioni della cosiddetta ‘riforma Madia’, relativa alla gestione delle società partecipate da enti pubblici, già raggiungeva tutti gli obiettivi indicati da quella riforma, di sana gestione e di dismissione di una serie di partecipazioni in società non ritenute strategiche”.

Marini ha inoltre sottolineato che “le buone performance di Sviluppumbria contribuiscono anche all’ulteriore miglioramento dello stesso bilancio della Regione”, e “accrescono la sua capacità di svolgere più incisivamente la sua azione rispetto alla sua missione istituzionale che riguarda la gestione di risorse comunitarie, l’internazionalizzazione del sistema delle imprese, la promozione integrata e la presenza delle più significative società partecipate come Gepafin, Parco 3A, Umbriafiere e Sase”. 

Era inevitabile. Il capitolo aeroporto e Sase prima o poi doveva saltare fuori. Viste le acque turbolente e, a sorpresa, la ripresa della trattativa per i voli estivi (con annesso colpo di teatro di Agostini e la mail di Aliblue Malta). Quindi, la Marini spiega che la Sase è in equilibrio di bilancio ed i conti in ordine, in un panorama nazionale di piccoli aeroporti dove le società pubbliche di gestione registrano gravissime perdite, chiedendo alle rispettive Regioni di effettuare ripetuto aumenti di capitale per il ripiano di deficit di gestione”. A questo punto, arriva l'apertura ai privati e l'ipotesi di destinare una tassa di scopo (parte di quella dei soggiorni) per la promozione e il potenziamento dei voli. Perché "vi do un dato - dice la presidente - il 25% del traffico dell'aeroporto è umbro, il 75% è non umbro e straniero". Il che "significa incoming, turismo". E "il piano dei voli con Ryanair grazie ai 3 milioni della Regione sta dando frutti. Quello va potenziato. I soldi dei privati non serviranno per ricapitalizzare Sase, che fa utili, ma per lo sviluppo dei voli". E ancora: "La Sase vede, l’apporto di risorse della Regione, insieme alla camera di Commercio ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, per la esclusiva promozione dei voli. Dunque Sase non sottrae un solo euro al bilancio regionale per le spese di gestione dello scalo. E sarebbe invece auspicabile che a queste risorse destinate alla promozione, che intendiamo riconfermare, se ne possano aggiungere altre da parte di soggetti privati interessati proprio all’attività di rafforzamento della stessa promozione dei collegamenti aerei. Ed è questo il mandato che abbiamo affidato a Sviluppumbria – ha concluso Marini - quale rappresentante della Regione all’interno della Sase”.

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