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Poveri, i padri separati umbri nel baratro: vivono alla giornata

Da un monitoraggio della Regione per modificare i parametri del sostegno alle famiglie povere, si conferma il dramma maschile dei padri fuori di casa: non possono sostenere spese impreviste anche di pochi euro

Anche il 2012 ha confermato che sono ancora una volta i padri separati quelli che più colpiti, declassati nel reddito e di fatto in assoluto i nuovi poveri. Il dato è emerso tra le pieghe della proposta di modifica sui parameti Isee che la Regione sta portando avanti - dando un contributo maggiore a certe fasce di reddito rispetto ad altre - per volontà del vice-presidente Carla Casciari. I padri separati non riscono, secondo le domande per il sostegno regionale, ad affrontare persino una spesa improvvisa di meno mille euro. "Sono state molte e inaspettate, le domande presentate da padri  separati": ha ribadito il vice-presidente. Le maggiori domande di aiuto economico sono arrivate da Foligno-Spoleto (anche tra l'altro le più accolte). 

Per quanto riguarda la proposta di modifica degli interventi per le famiglie vulnerabili", la Giunta prevede di modificare il tetto minimo e il tetto massimo dell'ISEE per accedere all'intervento previsto dalla legge stabilendo che lo status economico fissato dall'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), deve essere ricompreso fra 4.500 e 15.000 euro anziché 7.500 e 23.000. Di conseguenza viene previsto che l'entità del sostegno riconosciuto alla famiglia vulnerabile ammonterà da 300 a euro 800 euro se l'ISEE è ricompreso tra 4.500 e 9.500 euro, e da euro 300 a 500 se l'ISEE è ricompreso tra 9.501 euro e 15.000. La scelta è stata fatta sul dato delle 86 per cento delle domande che arrivano da famiglie con una ricchezzata tra 7500 e 15mila euro.
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