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La filosofia di Brunello Cucinelli: "Per chi lavora la dignità è più importante del pane"

Intervista del Sole24Ore al re del cachemire made in Umbria: "Vivo secondo gli insegnamenti di Socrate"

“Il modello (vincente) di capitalismo etico adottato da Brunello Cucinelli ricorda quello di Adriano Olivetti e di altri grandi imprenditori italiani illuminati del secondo dopoguerra che ritenevano - come ritiene l’imprenditore del cashmere - che ‘per chi lavora la dignità è più importante del pane’”. Scrive così, sulle colonne del Sole24Ore, il giornalista Stefano Natoli. E il protagonista dell’intervista è lui, il re del cachemire. Il Re Mida dell’Umbria Brunello Cucinelli.

Andiamo avanti. Chiede Natoli: “Pensare positivo è per lei uno status dell'anima, come conferma anche la frase di Dostoevskij - “La bellezza salverà il mondo” – che Lei ha scelto per il suo sito dove compare un'altra citazione, stavolta di Socrate: “L’amore per la conoscenza riecheggia nei nostri cuori e nutre la grandezza dei pensieri”. È l’amore per la conoscenza la marcia in più di Brunello Cucinelli?”.

La risposta dell’imprenditore vira sulla filosofia: “All’ingresso del Paese ho fatto scolpire il busto di Kant con una frase che ha ispirato la mia vita: “Agisci considerando l’umanità sia per te stesso sia per gli altri non come semplice mezzo, ma come nobile fine”. Questa idea che il fine della nostra vita debba essere l’umanità nella sua totalità è diventata l’obiettivo della mia esistenza. Socrate diceva che “verrà un giorno in cui occorrerano i filosofi per cambiare il mondo”. Questo sogno mi ha sempre accompagnato con tutto il suo fascino. Nell’impresa umanistica di Solomeo si lavora tutti perseguendo un identico obiettivo, ma soprattuto si avverte una scala di valori non materiali nella quale ci si riconosce come parte dell’intera azienda. Io so solo che se lei mi tratta bene, domani sarò più creativo e la rispetterò in modo diverso”.

E ancora: “Su Brunello Cucinelli ho trovato mille definizioni: stilista, imprenditore del cashmere, filosofo, umanista, contadino, filantropo, rivoluzionario moderato, mancato religioso, trascinatore, persona perbene. Quale definizione le piace di più?” La risposta di Brunello Cucinelli è questa: “Certamente l’ultima. Anche per rispetto alla storia della mia famiglia e ai valori che mi ha trasmesso. Socrate dice che se la morte fosse la fine di tutto, per i cattivi sarebbe una fortuna: morendo si libererebbero dal corpo e dalla loro cattiveria che sparirebbe con la loro anima. Se invece la morte non è la fine, non si ha altra scelta che quella di rendere l’anima il più possibile eccellente e intelligente. Ecco, voglio continuare a vivere cercando di stare dietro agli insegnamenti di Socrate”.

Infine, un’ultima domanda. “La sua filosofia aziendale prevede che i suoi impiegati facciano una pausa mensa di un’ora e mezza, finiscano il lavoro alle cinque e mezza e non si mandino email di lavoro fuori orario, per “conservare la propria energia creativa”. Un modello di relazioni industriali che dovrebbe fare scuola…”. E Cucinelli non si tira indietro: “Oggi lavoriamo moltissimo, forse non abbiamo mai lavorato così tante ore. Rispetto al passato dobbiamo calcolare anche i tempi di spostamento, da e per il luogo di lavoro. Parliamo di 10-12 ore complessive. Non è facile conservare la propria energia creativa. Einstein sosteneva che un essere umano resta veramente concentrato circa 5-6 ore al giorno. Io la penso allo stesso modo. In quel lasso di tempo dobbiamo tirare fuori il meglio. Non è solo un modello di relazioni industriali. È anche un problema politico, religioso, familiare. È un modo per curare il “mal dell’anima” che abbiamo tutti e che oggi è molto più forte di un tempo”.

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