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Economia

La ricostruzione post-sisma da affidare alle aziende umbre: "Abbiamo perso in edilizia 10mila posti"

Illustrate le ragioni della giornata di mobilitazione e fatto il punto sullo stato di salute del settore in Umbria, anche in vista della fondamentale sfida della ricostruzione

“La ricostruzione sarà fondamentale non solo per l'edilizia, che ha visto negli anni della crisi una perdita impressionante di occupazione (-10mila posti di lavoro in Umbria, dati cassa edile), ma per l’intera economia regionale”: è questo quello che auspicano i tre segretari degli edili di Cgil, Uil e Cisl a patto però che sia preso a modello quello della ricostruzione del 1997 e che sia data priorità ai lavoratori e alle aziende umbre. Per ribadire questi concetti è prevista una mobilitazione deilavoratori dell’edilizia in programma il prossimo 25 maggio. 

I sindacati chiedono alla Regione l’immediata convocazione del tavolo della ricostruzione, con l’obiettivo di garantire un intervento “veloce, con norme certe e nella piena legalità”. Proprio come è stato per il post sisma nel 1997, dove, hanno sottolineato i tre sindacati, a fare la differenza è stata soprattutto la norma sul Durc (documento unico di regolarità contributiva) con congruità. Uno strumento che Fillea,Filca e Feneal continuano a rivendicare con forza per l’intero cratere. 

Altro aspetto fondamentale sarà quello della formazione dei lavoratori umbri, perché “non è pensabile che la manodopera arrivi tutta da fuori regione insieme alle imprese che si aggiudicheranno gli appalti, visto che le aziende umbre, nella maggior parte dei casi, non hanno dimensioni e peso necessari per competere”. Ecco dunque che diventa fondamentale preparare i lavoratori attraverso corsi predisposti dagli enti bilaterali, ma con il fondamentale sostegno, anche economico, della Regione. 

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