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Economia Madonna Alta / Via Settevalli

Settevalli, chiude la Eldo: 25 persone senza lavoro

La Eldo chiude il negozio di Perugia e 25 ragazzi restano senza lavoro. Filcams Cgil: "Gestione aziendale disastrosa, ora fondamentale non abbandonare questi lavoratori"

Chiude Eldo. Hanno chiuso all'improvviso, senza dare alcuna comunicazione ai lavoratori che si sono trovati fuori dal negozio, privati del proprio lavoro e senza sapere nulla delle prospettive future. Vittime di questa situazione drammatica sono i 25 lavoratori del punto vendita Eldo di Perugia (23 dipendenti e tre lavoratori degli appalti) che hanno dovuto subire l'improvvisa decisione dell'azienda (importante gruppo di elettronica per consumo familiare presente su tutto il territorio nazionale con 38 punti vendita e 839 dipendenti) di cessare l'attività nel capoluogo umbro, così come in diverse altre realtà del Paese.

Una decisione, come detto, arrivata senza preavviso e inaspettata visto il lungo percorso di confronto e trattativa che l'azienda aveva avviato già dal mese di luglio con i sindacati, prevedendo un ampio ricorso agli ammortizzatori sociali per consentire di affrontare la dura crisi aziendale in atto (debiti per oltre 200 milioni di euro) e la difficile situazione generale determinata dalla crisi.

Ma dopo una serie di incontri a Roma, anche al ministero per l'attivazione della cassa integrazione straordinaria e di quella in deroga per gli apprendisti, l'azienda è passata unilateralmente ai fatti cominciando a chiudere diversi punti vendita sul territorio.

La chiusura di Perugia è arrivata giovedì, non senza tensioni da parte dei lavoratori che si sono visti improvvisamente messi alla porta.

“Abbiamo lavorato regolarmente fino a due giorni fa – spiega Maria Gloria Marino, lavoratrice che con i suoi 31 anni è la più anziana tra tutti i dipendenti del negozio di Perugia – perché nessuno ci aveva comunicato alcunché. Poi ieri mi chiamano e mi dicono che c'è la squadra di chiusura, con il capo area che rimandava a casa i miei colleghi di turno senza dare spiegazioni e chiarimenti, mentre i clienti continuavano a entrare. Una situazione paradossale”.

“A questo punto – osserva Marco Marcantonini, della segretaria provinciale della Filcams Cgil – dato che a causa di una gestione assolutamente disastrosa dell'azienda da parte della proprietà (la famiglia Damiano, ndr) la situazione è compromessa e le banche hanno chiuso i rubinetti, è fondamentale che le istituzioni nazionali e locali vengano a conoscenza prima di tutto di questa situazione, vigilino sul rispetto dei diritti dei lavoratori (in primo luogo per la cassa integrazione e il tfr) e si adoperino in ogni modo per accompagnare queste ragazze e questi ragazzi, tutti giovanissimi, verso una nuova occupazione”.

“All'azienda chiediamo invece rispetto e trasparenza – aggiunge Maria Gloria Marino, che alla Eldo di Perugia è anche rappresentante della Rsa – perché finora sono mancate clamorosamente entrambe e siamo stati trattati come numeri e non come persone”.

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