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Economia Centro Storico / Corso Vannucci

Sciopero dei sindaci, Boccali chiude uffici anagrafe e stato civile

In occasione di quello che ormai viene chiamato lo sciopero dei sindaci del 15 settembre il sindaco Boccali chiude simbolicamente gli uffici comunali di anagrafe e stato civile

Arriva anche a Perugia la protesta contro la manovra economica del governo, la quale si concretizzerà con la riconsegna al Prefetto delle deleghe in materia di anagrafe e stato civile. Dunque, i relativi uffici comunali resteranno simbolicamente chiusi.

Inoltre, in occasione di quello che viene ormai chiamato lo sciopero dei sindaci del 15 settembre, si svolgerà una manifestazione di protesta alle 12, nella Sala dei Notari.

Lo ha deciso all’ unanimità il Comitato direttivo dell’Anci regionale ed è il segnale di un grande e generale malessere che trascende il colore politico delle maggioranze che governano le nostre città. Alla manifestazione sono state invitate tutte le Amministrazioni comunali umbre, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria.

Con una lettera indirizzata ai cittadini perugini, Wladimiro Boccali spiega ragioni e modalità della protesta: “Carissimi Perugini, oggi dirò al Prefetto e al Ministro dell’Interno che questo Comune non è più in grado di fornire i servizi ai cittadini. Chiuderò simbolicamente l’ufficio di Anagrafe e Stato Civile. Si tratta di una forma di protesta molto forte, che coinvolgerà tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché il Governo non ha voluto cambiare una manovra economica certo necessaria, ma sbagliata nelle parti riguardanti le istituzioni territoriali. Non vogliamo peggiorare la qualità della Vostra vita, ma migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e difendere i Vostri diritti.

Oggi -continua il sindaco perugino- non è più possibile, perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente.  Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello Stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare, e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi. Ho deciso di scriverVi per farVi conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di Voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non è a difesa di una “casta”, ma di chi invece lavora seriamente per rendere le nostre città ed il nostro Paese sempre più solide, competitive e vivibili. Spero che la motivazione della protesta giustifichi il disservizio che Vi stiamo creando”; ha concluso Boccali.

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