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Rifiuti: a Perugia aumentano i costi, ma non ricadranno sui cittadini

Approvato dalla Giunta il piano economico finanziario, si va verso l'invarianza fiscale. In aumento la raccolta differenziata

Gestione dei rifiuti, crescono i numeri della raccolta differenziata e si va verso l'invarianza fiscale. La giunta, su proposta del vice sindaco Urbano Barelli, ha approvato il piano economico e finanziario relativo al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani per l’anno 2019. Il piano verrà ora trasmesso all’Auri per l’approvazione definitiva dello stesso; spetta altresì all’Auri l’approvazione delle tariffe di conferimento dei rifiuti agli impianti.

Abitanti. Al 31 dicembre 2018 la popolazione residente è di 167.371 abitanti, in leggero aumento rispetto al 2017 (167.133) in linea con quanto accaduto negli ultimi quattro anni. Ai fini della produzione di rifiuti, ovviamente, alla popolazione residente occorre aggiungere quella senza residenza (domiciliati, studenti e lavoratori fuori sede) e quella cosiddetta “fluttuante” (turisti e presenze occasionali) per un valore totale che si attesta sui 190.361 abitanti.

Le famiglie residenti sono oltre 75mila con prevalenza di quelle composte da un solo componente (oltre 30mila) e due componenti (oltre 18mila). In leggero calo il numero delle imprese che passano dalle 17.653 del 2017 alle 17.579 del 2018.

Sale leggermente la produzione di rifiuti che si attesta nel 2018 sulle 96.308 tonnellate, rispetto alle 95.630 del 2017; resta comunque significativo il calo in relazione ai numeri dell’anno 2010 (121.211 tonnellate). In questo contesto si conferma la crescita della raccolta differenziata (56.189 rispetto a 53.638 del 2017) con ingente calo del dato relativo alla produzione dei rifiuti indifferenziati che scendono a 34.193 tonnellate rispetto alle 36.140 del 2017. Per il 2019 è prevista un’ulteriore riduzione. I rifiuti pro-capite si attestano sui 505 kg l’anno, in leggero aumento rispetto al 2017 (503).

I servizi svolti dal gestore vanno dallo spazzamento stradale (per una superficie superiore ai 3,6 milioni di mq) con frequenze che vanno dal giornaliero al bimestrale a seconda dell’area interessata, al lavaggio stradale, fino alla pulizia e svuotamento dei cestini nelle aree verdi.

I rifiuti da spazzamento stradale sono in crescita (5926 tonnellate, pari al 4% del totale, rispetto alle 5852 del 2017). L’attività principale resta la raccolta domiciliare che nel 2017 ha subito una forte accelerazione in considerazione dell’introduzione nella cosiddetta “città compatta” del nuovo sistema di raccolta differenziata, ormai a regime da ottobre 2018. Questo sistema ha consentito di conseguire significativi risultati, dal momento che negli ultimi mesi del 2018 la percentuale di raccolta differenziata si attesta intorno al 70% in linea con l’obiettivo imposto dalla Regione per il 2019 (72,3%).

Il costo complessivo del servizio relativo all’anno 2019, compresa l’iva ed escluso il tributo provinciale ed il conguaglio relativo all’anno 2018, si attesta sui 42,2 milioni, cui va aggiunto l’importo del fondo di accantonamento per crediti di dubbia esigibilità che è stato definito in 4,45 milioni di euro. L’incremento dei costi è motivato dagli aumenti Istat e, soprattutto, dall’aumento, stabilito dall’Auri, delle tariffe per il conferimento presso gli impianti che, principalmente, salgono da 156 euro a 183 euro per tonnellata per l’indifferenziato. Questi aumenti di costo, tuttavia, verranno contenuti principalmente attraverso due azioni: l’efficientamento del servizio ed il rafforzamento della raccolta differenziata (potenziamento raccolta vetro monomateriale, riorganizzazione del servizio di raccolta della frazione organica umida, miglioramento del servizio di raccolta nei grandi condomini, adeguamento e modernizzazione dei cinque centri di raccolta comunali, valorizzazione del centro del riuso di San Marco, potenziamento della rete dei compostatori, nuova modalità di raccolta dei prodotti sanitari assorbenti ecc.), nonché un significativo contrasto all’evasione fiscale. In questo contesto, già nel corso del 2018 sono stati inviati avvisi per oltre 6milioni di euro comprensivi di sanzioni, interessi e spese a carico di titolari di superfici non presenti nelle banche dati o presenti con una categoria tariffaria errata.

Per il 2019 l’obiettivo è di intensificare ulteriormente l’attività di contrasto all’evasione fiscale. Le azioni descritte consentiranno, pertanto, di mantenere l’invarianza fiscale, con sostanziale conferma delle tariffe vigenti.

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