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Regione, Ok a bruciatore a Perugia: no ai forni dei cementifici

Il consiglio regionale ribadisce il capoluogo come centro del futuro termovalorizzatore, bocciando l'utilizzo dei cementifici di Gubbio e Spoleto

Perugia, con le sue frazioni, è l'unica sede oggi che il consiglio regionale e la Giunta ha nei suoi programmi per realizzare il termovalorizzatore al fine di bruciare almeno il 35 per cento dei rifiuti complessivi.

La conferma è arrivata direttamente dal Consiglio Regionale di oggi: una maliziosa interpellanza del centrodestra (Pdl e Lega) sulla eliminazione dei rifiuti nei forni dei cementifici umbri (Gubbio e Spoleto) è stato respinta dal centrosinistra non senza qualche imbarazzo. C'è voluta infatti una riunione della maggioranza di oltre un'ora per trovare la quadra sull'argomento che da tempo è oggetto di veto di forze politiche come Rifondazione e l'Italia dei Valori.

Il no della coalizione dimostra una tenuta insperata e la voglia di continuare a programmare una termovalorizzazione su base pubblica e a basso impatto. Ad oggi perè non c'è un minimo progetto e persino il sito perugino da individuare è stato rimandata a data da destinare. Si rischia tra discusione, iter e prove di avere l'impianto non prima del 2015. Da qui l'idea dei cementifici che sarebbero operativi da subito, ma si trovano tutti all'interno del perimetro cittadino di Gubbio e Spoleto con potenziali danni alla salute dei cittadini.

Il capogruppo della Pdl, Nevi ha bocciato l'atteggiamento del centrosinistra: "Qui in Umbria invece, si continuano a fare scelte che porteranno ad un pericolosissimo slittamento dei tempi di attuazione del Piano rifiuti e quindi ad un rapido riempimento delle discariche umbre che sono state giàampliate in barba a quanto si afferma sulla pericolosità dello smaltimento in discarica.  Dopo la giornata di oggi – conclude il capogruppo del Pdl - siamo ancorapiù preoccupati perché il sistema umbro sta andando totalmente fuoricontrollo e pone la nostra Regione tra quelle a rischio emergenza. Ma tant'è, l'importante è tenere insieme la maggioranza, non risolvere iproblemi dell'Umbria che possono essere tranquillamente rinviati a data dadestinarsi, come nella migliore tradizione della vecchia politica”.

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