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Tavolo salute e coesione sociale, Marini: ”Sociale non è solo un costo"

Lunedì è stato aperto a Palazzo Donini, il tavolo salute e coesione sociale, dove la Presidente Marini si è confrontata con le parti sociali interessate, quali sindacati e terzo settore

E' stato aperto nella sede della Regione Umbria, il tavolo salute e coesione sociale, dove la Presidente Catiuscia Marini si è confrontata con le parti sociali interessate, puntando sull'importanza del settore: "Abbiano ragione di credere che il nuovo Governo si rapporterà con le Regioni in maniera diversa rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi e questo ci fa essere fiduciosi".

L'incontro, al quale era presente anche la vicepresidente, Carla Casciari, ha avviato un confronto con tutti i rappresentanti delle istituzioni, del mondo cooperativo, del terzo settore e dei sindacati, sulle Linee di indirizzo per un welfare regionale: "Presto le Regioni incontreranno il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, che ha voluto trattenere a sé le deleghe degli affari regionali. In quella sede le Regioni riconfermeranno la loro disponibilità ad una leale collaborazione istituzionale, nell'interesse generale del paese, soprattutto in un momento difficile e delicato per l'economia nazionale.

A conferma di ciò proprio oggi - ha detto la presidente - a nome della Conferenza delle Regioni, il presidente Vasco Errani, ha inviato al presidente del Consiglio Mario Monti, una lettera che indica sette  grandi temi su cui occorrerà lavorare aprendo un confronto tra Governo e Regioni. Tra questi punti c'è anche il welfare. La lettera - aggiunge la presidente -  evidenzia la necessità di rivedere i termini del Disegno di legge delega al Governo per la Riforma fiscale e assistenziale  attualmente all'esame del Parlamento".

La presidente ha quindi ricordato che: "Nel corso dell'ultimo anno il precedente Governo, con tre manovre finanziarie, ha praticamente azzerato i trasferimenti statali per il welfare e le politiche sociali. Ciò - ha precisato - è avvenuto nonostante le Regioni italiane, all'unanimità, avessero più volte e pesantemente contestato le scelte unilaterali del Governo. La Regione Umbria ha  ritenuto di fare ogni sforzo per mantenere inalterata la qualità e la quantità dei servizi del nostro sistema di welfare, soprattutto per quanto riguarda la non autosufficienza, l'assistenza agli anziani, il sostegno ai servizi per la prima infanzia".

"Per continuare a fare ciò è necessaria una maggiore attenzione al settore - ha riferito la Marini - E quello che illustriamo oggi, è appunto il Piano strategico per  continuare a garantire un sistema di welfare universalistico ed inclusivo, perché il quadro economico e sociale degli ultimi due anni - ha detto la presidente Marini - non deve portare a far passare l'idea che il welfare sia una sorta di lusso che non possiamo più permetterci. Per tale ragione, da subito alla luce dei provvedimenti che adotterà il Governo, occorrerà aggiornare, salvaguardandone le linee ispiratrici, il Piano sociale regionale che sarà  operativo in uno scenario radicalmente diverso da quello in cui è stato redatto. Anche se l'Umbria è tra le Regioni italiane che si è contraddistinta per una elevata qualità sociale con un modello economico caratterizzato da una tradizionale e radicata collaborazione tra l'amministrazione regionale, gli enti locali e il Terzo settore - ha detto la presidente - il quadro finanziario caratterizzato da  manovre che hanno di fatto portato alla quasi cancellazione di tutti i Fondi Nazionali per le politiche sociali, non può non suscitare grande preoccupazione".

 

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