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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Acqua e rifiuti, sì all'Auri: la Giunta sopprime i quattro ATI

La Giunta regionale ha adottato il disegno di legge che porterà alla soppressione dei quattro ATI e la creazione di un'unica autorità per la gestione di acqua e rifiuti

 La Giunta regionale umbra, su proposta dell’assessore all’ambiente, Silvano Rometti, ha adottato il disegno di legge “Norme di organizzazione territoriale del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti e soppressione degli Ambiti territoriali integrati”, che  di fatto porterà alla soppressione dei quattro  ATI attuali e al conferimento delle funzioni in materia di risorse idriche e rifiuti ad un unico soggetto, Autorità Umbra per i Rifiuti e le Risorse idriche (AURI), cui parteciperanno i Comuni della Regione.

Ridurre i costi. “La scelta della Giunta, che tiene conto anche dello spirito referendario di acqua come bene pubblico - ha riferito l’assessore Rometti- va nella direzione della semplificazione e riorganizzazione, con l’intento di ridurre i costi di funzionamento a vantaggio del contenimento delle tariffe. Di conseguenza, è prevista la costituzione di un’unica struttura regionale in modo da avere maggiori economie di scala e rendere omogenee le tariffe e l’efficienza del servizio.

E’ evidente – ha sottolineato Rometti - che questa scelta ha anche l’obiettivo di agevolare il percorso necessario per arrivare verso gestioni uniche per acqua e rifiuti. Il tutto va ad inquadrarsi perfettamente con l’azione riformatrice che la Giunta regionale sta portando avanti nei vari settori dell’amministrazione pubblica”.

L’importanza dei Comuni. L'AURI prevede un’assemblea, composta dai sindaci di tutti i Comuni umbri o da loro delegati, che eleggerà il Consiglio direttivo, composto esclusivamente da sindaci e il presidente. Il Consiglio direttivo provvede alla predisposizione e alla proposta degli atti fondamentali da sottoporre all’Assemblea. L’AURI avrà un proprio statuto e un regolamento di organizzazione, lo Statuto può prevedere un numero massimo di componenti del Consiglio direttivo, dove sarà garantita la presenza dei Comuni di Perugia e Terni accanto a Comuni più piccoli e deve prevedere forme di consultazione con la Consulta per il servizio idrico e di gestione dei rifiuti.


 

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