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Immigrazione, verso l'integrazione: ecco 331mila euro dalla Regione

Ammonta a 331 mila euro la somma destinata dalla Regione Umbria, per finanziare il 13/mo programma regionale annuale relativo alle iniziative per l'immigrazione

La Regione Umbria mette a disposizione la somma di 331mila euro per finanziare il 13/mo programma regionale annuale relativo alle iniziative per l'immigrazione.

Lo rende noto la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, sottolineando che le risorse saranno destinate a finanziare progetti in pieno rispetto dell'impianto del Piano sociale regionale e quindi con una programmazione centrata su servizi per l'integrazione rivolti alla generalità degli immigrati ed in particolare ai nuclei familiari la cui presenza è stabile sul territorio, finalizzati alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di marginalità e al recupero della devianza e a servizi rivolti a facilitare l'integrazione.

Cresce la domanda dei servizi. "In base agli ultimi dati del Dossier Caritas Migrantes - ha detto la vicepresidente Casciari - la percentuale degli immigrati in Umbria al 1 gennaio 2011 era pari all'11 per cento del totale dei residenti, Romania, Albania e Marocco sono le nazionalità più rappresentate. L'Umbria si conferma quindi, come una regione interessata da crescenti processi di stabilizzazione della presenza immigrata con una forte presenza di immigrati di seconda generazione che, nella maggior arte dei casi, intraprendono positivi percorsi scolastici. Tutto ciò - ha aggiunto - è confermato dall'incremento dei ricongiungimenti familiari e degli inserimenti scolastici che hanno portato alla crescita della domanda dei servizi sociali, sanitari ed educativi".

"L'Umbria - continua la vicepresidente - non è più una terra di passaggio, ma un luogo di residenza stabile, di studio e lavoro in cui la presenza degli immigrati contribuisce alla tenuta e la dinamismo dell'economia e della società. 

La preoccupazione dell'opinione pubblica. La duplice sfida che il fenomeno migratorio porrà in ambito europeo, nazionale e locale - ha detto -  verterà, da un lato, sul versante delle politiche di contrasto all'irregolarità - su cui si incentrano le maggiori preoccupazioni dell'opinione pubblica - e dall'altro, sul versante dello sviluppo delle politiche di integrazione sociale dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti volte a rafforzare un senso condiviso di rispetto delle regole e di appartenenza territoriale che rappresentano l'elemento imprescindibile per una efficace politica di sicurezza. La crescita della presenza di persone immigrate straniere - ha aggiunto Casciari - rappresenta per la società regionale un'importante opportunità di cambiamento ma, nel contempo, essa può innescare, in parte della popolazione, sentimenti di diffidenza e chiusura che non vanno sottovalutati".

I benefici per l'economia. Relativamente all'aspetto puramente economico la Casciari ha sottolineato che è anche importante cambiare la mentalità e la sensazione diffusa nella comunità che 'i costi dell'integrazione' possano prevalere sui 'benefici per l'economia'. In realtà - ha precisato Casciari - ciò non corrisponde alla realtà, perché se è vero che l'utenza straniera grava in modo crescente sul sistema di Welfare, dal punto di vista finanziario ciò è ampiamente giustificato dal complesso delle entrate assicurate dai lavoratori stranieri allo Stato italiano. A tal proposito non va trascurato il fatto che  la ricchezza economica delle regioni riceve un contributo fondamentale dal lavoro delle persone straniere".


 

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