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Economia

Regione, benestanti ma abitano nelle case popolari: 8mila i controlli

Dopo anni di sospetti, lettere anonime e movimenti piuttosto chiari (automobili dai vip) firmato protocollo Regione e Gdf per scoprire i furbetti e ridare casa a chi ha veramente bisogno

La Regione Umbria con l'assessore Vinti e il Presidente Marini hanno firmato un protocollo di intesa con la Guardia di Finanza al fine di mettere in piedi una vera e propria task-force in grado di effettuare controlli sui singoli assegnatari delle case popolari. “Un accordo - secondo Vinti - per tutelare gli interessi di quei cittadini che hanno diritto ad ottenere un alloggio pubblico e che, in presenza di eventuali atti illeciti o illegittimi di altri soggetti, vedono non riconosciuto il proprio diritto. Dobbiamo, dunque, mettere in atto tutti quei controlli tesi a verificare se il cittadino beneficiario sia effettivamente in possesso dei requisiti richiesti dalla legge".

I sospetti sono molti, le lettere anonime non si contano e automobili costose sono facili da vedere parcheggiate sotto gli stabili: stiamo parlando dei potenziali furbetti delle case popolari di Perugia e dell'Umbria che si annidano all'interno di 8mila appartamenti di competenza della Regione. Stavolta però è scattata l'ora x per capire se il fenomeno esiste e quanti sono quelli che dichiarano redditi più bassi pur di fregare i più deboli reali sulla graduatoria che vale un alloggio popolare con affitto agevolato. 

Sul fronte invece dei finanziamenti Europei anche la Marini ha aperto le danze dei controlli su famiglie, imprese e singoli: "La collaborazione tra istituzioni, Guardia di finanza e ordini dei commercialisti è essenziale al fine di consentire non solo la repressione di ogni forma di frode o illecito utilizzo dei fondi comunitari, ma per rendere sempre più trasparente ed efficacie l’azione politica che con le risorse comunitarie la regione Umbria vuole realizzare per contribuire alla crescita ed allo sviluppo economico della regione”.

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