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Economia

La nuova vita delle case cantoniere in Umbria: "Ostelli per i pellegrini della fede"

Il progetto potrebbe diventare un nuovo business per i territori minori dell'Umbria e potrebbe dare lavoro a giovani guide e a in chi vuole investire nell'accoglienza low cost

Potrebbe rivelarsi un'importante occasione di lavoro per gli umbri, specialmente per i giovani, oltre che un ulteriore tassello da immettere nell'offerta ricettiva regionale. L'occasione buona arriva direttamente da un accordo tra Governo, Anas e Demanio per la riqualificazione e il riuso dei beni pubblici, a partire dalle case cantoniere dell'Anas, a supporto dei nuovi piani di valorizzazione turistico – culturali del territorio italiano. 

In Italia le case cantoniere sono 1200, mentre in Umbria si attestano intorno alle 97 unità sparse su tutto il territorio regionale. L'idea è quella di restaurare queste strutture per farle diventare degli ostelli di passaggio a servizio del turismo religioso. Un settore fondamentale questo per la nostra regione data la presenza dei luoghi di culto francescani ma anche di santi molto popolari come Santa Rita da Cascia, San Benedetto da Norcia e San Valentino nel ternano. Il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi ha chiesto alla Regione dell'Umbria di prendere subito accordi con Anas e Ministero al fine di partecipare, anche con risorse proprie, al progetto turistico. 

“L'Umbria sia parte attiva nel progetto di riutilizzo delle case cantoniere per l'accoglienza dei pellegrini. Vista la rilevanza dell'Umbria all'interno del panorama spirituale e dei sentieri religiosi italiani e vista la concomitanza dell'Anno Giubilare della Misericordia – ha detto Smacchi – è opportuno e necessario che la nostra Regione svolga un ruolo importante in questo ambito, con spirito d'iniziativa e capacità di visione, cercando di distinguersi anche nella prima fase del progetto pilota. Mettere a disposizione dell'accoglienza dei pellegrini strutture come le case cantoniere, ristrutturate e adeguate alle nuove esigenze, è una opportunità sul fronte turistico e mette a sistema beni al momento inutilizzati”. 

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