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Polemica Guarducci-Cucinelli: quale turismo per l’umbria?

Sono alcuni giorni che sui giornali si rincorrono prese di posizioni, opinioni e interventi sulla tematica del turismo in Umbria

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Il Centro di Esperienza Ambientale di Isola Polvese interviene sulla recente polemica nata tra Brunello Cucinelli ed Eugenio Guarducci, due personalità di spicco nel contesto imprenditoriale dell'Umbria.

Attravso la Longo, il centro della Polvese vorrebbe arricchire il dibattito con alcune considerazioni che derivano dall'esperienza di anni di attività come piccola azienda che opera nel campo del turismo sostenibile ed educativo: "Da anni infatti svolgiamo la nostra attività sulla Polvese con servizi di didattica e turismo ambientale e con percorsi articolati sulle tematiche del territorio che hanno contribuito a qualificare l'Isola in ambito regionale e nazionale. Inoltre facciamo parte del gruppo promotore dell'Ecomuseo del Paesaggio del Trasimeno dove operiamo attivamente come facilitatori ecomuseali anche per qualificare il comprensorio con un turismo che valorizzi saperi e valori dei suoi abitanti.

Il centro della Polvese reputa riduttiva la contrapposizione fra turismo di qualità e grandi eventi perché non consente di andare al cuore del problema e di promuovere una azione congiunta fra imprese e politica sulla tematica del turismo di qualità e sostenibile: "I grandi eventi sono sicuramente accattivanti dal punto di vista mediatico e danno un contributo non indifferente nel promuovere anche l'immagine complessiva del territorio. D'altra parte va considerata la quantità di energie e risorse che è necessario mettere in campo per la loro riuscita e lo "stress" territoriale e sociale che provocano gli alti numeri concentrati in tempi relativamente ristretti. Le problematiche relative ai picchi di utenza dei grandi eventi sono ben note e in un territorio come quello umbro, caratterizzato prevalentemente da una ricettività diffusa a gestione familiare o di piccola impresa, è probabile che le ricadute auspicate siano molto contenute".

In seguito, un'apertura nei confronti della posizione difesa da Cucinelli: 2Sicuramente il tipo di attività che svolgiamo, come molte altre piccole imprese della filiera territorio-ambiente-cultura, presuppone una maggiore vicinanza al silenzio, alla riflessione, ai ritmi lenti e, per questo, la visione di Brunello Cucinelli ci trova concordi. Ma a questa visione è necessario dare uno sbocco concreto per le persone che abitano e lavorano in Umbria. La Regione, che in molti documenti di programmazione, identifica nella crescita del turismo sostenibile ed ecocompatibile una delle leve per lo sviluppo del territorio, dovrebbe sfruttare questa ulteriore opportunità di discussione per raccogliere le idee e le esperienze del territorio e programmare azioni concrete a sostegno di un turismo di qualità ecostenibile".

E prima di concludere Caterina Longo afferma che: "Un turismo che, offrendo servizi con uno standard di qualità riconosciuto, valorizzi la ricettività diffusa sul territorio ed il sistema paesaggistico, contribuisca alla stabilità degli occupati, crei nuove opportunità di lavoro e di impresa, rispetti e valorizzi le identità sociali e culturali della popolazione, stimoli la cura del territorio e le relative attività di conservazione. Sostanzialmente: sostenere in modo chiaro e qualificato le esperienze di "Ecoturismo Umbro" già proposte da molti operatori che possono essere fatte crescere con costi molto contenuti rispetto a quelli sostenuti dalle Amministrazioni per i grandi eventi".

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