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Perugina: ammortizzatori per i lavoratori, duecento stagionali in meno e volumi persi per strada

La crisi continua e la dolce azienda umbra pare non dare segni di ripresa. Scatta la rabbia delle Rsu e i sindacalisti scendono in campo per dire la loro e fare un punto chiaro sulla situazione

Pare che la Perugina sia ben lontana dal tornare agli antichi arbori. Anzi la crisi economica devastante sta mettendo in crisi l’intero settore. Tra occasioni perse e condizioni di competitività che non sembrano soddisfare, pare insomma che la dolce azienda umbra lascerà a casa ducento stagionali.

A oggi - dichiarano Luca Turcheria, Mirco Mezzasoma e Fabiano Rosini, delegati Rsu di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil - i segnali in questa direzione latitano e i tentativi di far recuperare efficienza e competitività ai nostri reparti sono alquanto effimeri e contraddittori. La dimostrazione di quanto si denuncia è data dal fatto che si stanno dismettendo produzioni perché troppo costose e fuori mercato, molte commesse sono state perse volutamente, e tutto questo è stato scaricato sulle spalle dei lavoratori, con il mancato rientro di centinaia di lavoratori stagionali, che orami da più di dieci anni contribuivano ad un ciclo di produzione strutturato. Insomma – denunciano i delegati – se non interverrà una netta inversione di tendenza, ci ritroveremo di fronte a veri e propri licenziamenti di fatto”.

La rabbia si fa sentire e i sindacalisti insorgono: “È ora che la Nestlé  prenda impegni concreti rispetto a queste difficoltà già il 6 novembre è previsto il coordinamento di gruppo a Milano e li pretenderemo segnali chiari per il 2015; non accetteremo ulteriori rinvii o dichiarazioni attendiste. Questa fabbrica non se lo può permettere, la città di Perugia non lo merita. Abbiamo bisogno di una Perugina forte e stabile, capace di rappresentare un punto di riferimento per l’economia del nostro territorio”.

“Ecco perché - concludono i tre della Rsu - non aspetteremo che si esaurisca l’accordo di solidarietà per ritrovarci in mano la patata bollente di ridimensionamenti del sito, ma, insieme alle segreterie di categoria, è nostra intenzione, se non avremo risposte convincenti, avviare subito un percorso vertenziale insieme ai lavoratori, per reclamare per la nostra fabbrica un ruolo da protagonista all’interno del gruppo Nestlé”.

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