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L'INTERVENTO Carla Spagnoli: "Perugina, la farsa continua: tra tre mesi i licenziamenti..."

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Carla Spagnoli, presidente del Movimento per Perugia, sulla situazione della Perugina e gli esuberi a San Sisto

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Ennesimo incontro tra sindacati e Nestlè, ennesimo tavolo, ennesimo “dialogo tra sordi”: la “farsa” Perugina continua così! Intanto il tempo scorre inesorabile verso il 30 giugno 2018, data dei 364 esuberi annunciati dalla multinazionale… Guarda caso, come temevamo, gli esuberi sono stati “scongelati” in men che non si dica appena è finito Eurochocolate che, lo ribadiamo, è stata una grande occasione persa dai sindacati per mettere al centro della città la questione Perugina!

Cgil e company, invece, hanno preferito “abboccare” alla proposta di “congelamento” degli esuberi da parte di Nestlè e sono rimasti immobili, proprio quando tutta la città profumava di cioccolato… E non ci vengano a dire che quelle misere 4 ore totali di volantinaggio fatte l’ultimo sabato e domenica della kermesse siano state una “prova” del loro operato: forse è stato solo un loro inutile e patetico tentativo di “salvarsi in calcio d’angolo”!  Non vogliamo metterci nei panni del Dott. Toia, Capo delle relazioni industriali di Nestlè Italia: sono mesi che costui ripete, fino allo sfinimento, che Nestlè vuole una Perugina da 600 dipendenti, che non sono interessati a nuovi ammortizzatori sociali e che la strategia che stanno portando avanti è figlia degli accordi firmati con i sindacati! Intanto sindacalisti e istituzioni continuano a far finta di non capire e insistono con le stesse “improbabili” proposte: dal Polo Logistico alla richiesta di nuovi ammortizzatori sociali, fino all’internalizzazione dei servizi a discapito di altri lavoratori. Ormai è evidente che i sindacalisti Perugina hanno perso il “bandolo della matassa” e non sanno più che dire per salvare la faccia, in una situazione che loro stessi hanno creato con le loro firme.

Nel frattempo si continua a prendere in giro operai e impiegati, che stanno vivendo mesi terribili d’incertezza e di paura, con la spada di Damocle dei 364 esuberi annunciati sulla loro testa… L’incontro al MISE ha dimostrato anche tutta l’inconsistenza delle istituzioni umbre: Catiuscia Marini si è limitata a chiedere «chiarezza» a Nestlè, ma più chiara di così come deve essere Nestlè? Presidente Marini, la multinazionale vuole ridimensionare la Perugina e portarla a 600 addetti, punto e basta! In effetti oggi la Marini ha bisogno di chiarezza: quando nell’ottobre 2015, sempre al Mise, si discuteva del futuro della Perugina, lei aveva preferito “volare” alla mostra di Alberto Burri a New York, invece di restare affianco ai lavoratori… Quello era il periodo in cui ancora non c’erano gli accordi Nestlè-sindacati né il Piano Industriale, quindi la situazione era ancora rimediabile! Sentire che la Presidente Marini punta a «ridurre il numero di lavoratori in esubero» lascia di stucco: in che modo? Forse, riducendo gli esuberi di 40/50 unità, il problema sociale diventerebbe meno grave? E poi quali sarebbero i lavoratori da salvare e quelli da “abbandonare”…?

Francamente ci aspettavamo di più anche dal Sindaco Romizi, che si è limitato a dire “frasi di circostanza” e di lode all’operato dei sindacati, ovvero i protagonisti, insieme a Nestlè, della crisi in Perugina!!! Caro Sindaco, la situazione in Perugina sta per esplodere in tutta la sua gravità e le conseguenze ricadranno su tutto il tessuto sociale e territoriale di Perugia che tu amministri!!! Ci aspettavamo dal sindaco una posizione simile a quella di Federico Pizzarotti, ottimo sindaco di Parma cacciato in malo modo dal Movimento 5 Stelle, che sta combattendo veramente a fianco dei lavoratori della Froneri e ha preso una posizione forte e netta! D’altronde lì a Parma i lavoratori hanno dei sindacalisti che lottano davvero per difendere i posti di lavoro… Temiamo che gli esuberi si paleseranno in tutta la loro tragicità da febbraio 2018, ovvero tra soli tre mesi, quando inizierà la curva bassa di produzione. Intanto i lavoratori continuano ad essere vittime di questo tragico “Scherzo a parte” che tra incontri in Confindustria, tavoli al Mise, assemblee, comunicati stampa di sindacati e Nestlè sembra interminabile e fatto di troppe parole e zero soluzioni… Ma lo scherzo è bello quando dura poco.

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