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Economia San Sisto

Perugina: c'è l'accordo tra sindacati e Nestlè: no a patto generazionale

Si è concluso giovedì il negoziato tra le rappresentanze dei lavoratori della Perugina, i sindacati alimentaristi e Nestlè. Respinta l'idea del "patto generazionale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

In Confindustria a Perugia il 6 settembre, si è concluso il negoziato tra le rappresentanze dei lavoratori dello stabilimento Perugina di San Sisto, i sindacati regionali degli alimentaristi e la Nestlè.

No al Patto generazionale. “Il nostro è un  giudizio positivo  – dichiarano soddisfatte le segreterie regionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil dell'Umbria, insieme alla Rsu – in quanto abbiamo accantonato la proposta dell’azienda sul 'patto generazionale' e contrattato, con il management Nestlè, un modello di organizzazione del lavoro e degli orari che riteniamo utile per lo sviluppo e la crescita dello stabilimento di San Sisto”.

L’intesa raggiunta è infatti frutto di una contrattazione aziendale che, sottolineano sindacati e Rsu, “è in grado di rispondere alle esigenze specifiche di un’azienda come Perugina, partendo dagli strumenti previsti dal Contratto nazionale degli alimentaristi”. Dunque, sulla base delle esigenze aziendali di maggior produttività, si è concordato di superare lo strumento dello straordinario e di introdurre quello delle giornate a recupero, previsto dal contratto nazionale, strumento che garantirà una maggiore stabilità occupazionale per tutti i lavoratori.

Ottenere investimenti. “Il sacrificio dei lavoratori - dichiara Michele Greco, coordinatore della Rsu Perugina - non è e non dovrà essere fine a se stesso, ma deve diventare la condizione perché Nestlè Italia sia in grado di presentarsi, nel confronto con la casa madre, con le credenziali giuste per ottenere investimenti e volumi. Questo è quanto discuteremo con i lavoratori nelle assemblee previste per lunedì 10 settembre”.

Da parte loro, Flai, Fai e Uila dell’Umbria sottolineano di non essersi mai sottratte al confronto sulla produttività, ma respingono qualsiasi “forzatura che nasconda l'obiettivo, nemmeno tanto celato, di superare la contrattazione”. “Anche questo accordo – affermano le tre sigle sindacali - è la dimostrazione di come la contrattazione sia lo strumento per far convergere interessi diversi anche attraverso momenti di conflitto, come lo sciopero e la manifestazione delle lavoratrici e lavoratori della Perugina dello scorso 26 luglio”.



 

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