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Tir lumaca da Fossato a Fabriano, i lavoratori della Perugia-Ancona alla fame. "Questo è solo l'inizio: vogliamo i nostri soldi"

Governo, Anas, Quadrilatero chiamati a gestire l'ennessimo fallimento della società appaltatrici. Umbria e Marche rischiano di perdere altre 40 aziende e 2mila posti di lavoro. il territorio rischia di essere sempre più povero

Suonano il clacson con rabbia dei tir, dei mezzi per il movimento terra, di quelli per trasportare attrezzi e anche dei logorati Iveco delle aziende artigianali. Suonano mente si mettono in colonna allo svincolo di Fossato di Vico per una grande manifestazione per ribadire che chi lavora deve essere pagato. La Perugia-Ancona, la Salerno-Reggio Calabria del Centro Italia, doveva portare sviluppo, soldi, assunzioni e movimento di persone e merci. 

VIDEO Perugia-Ancona, le imprese creditrici: "Vogliamo essere la soluzione e non il problema, Anas e Quadrilatero intervengano"

Ha portato, dopo tre fallimenti delle ditte appaltatrici, invece solo fallimenti e disoccupazione per le 40 aziende umbro-marchigiane chiamate a collaborare con l'Astalti. Suonano i clacson all'impazzata... na ribombano anbche le voci di chi è ancora a terra ha voluto spiegare a cittadini e giornalisti i motivi di questa storica protesta che con la formula dei tir lumaca ha bloccato tutta la mattina il tratto di strada da Fossato a Fabriano. 

VIDEO Perugia-Ancona, la protesta dei trasportatori: "Strada maledetta: percorso a zig zag, pericoloso invece che utile"

"Quanto possiamo resistere ancora? Ma forse un paio di mesi... non di più. Poi si rischia che una parte importante del settore economico di Umbria e Marche salta". "Vede... questi sono mezzi nuovi acquistati per realizzare la Perugia-Ancona, abbiamo anche assunto anche nuovo personale per portare avanti i cantieri, abbiamo investito... e da mesi ora tutto è fermo e non riceviamo un soldo per il buon lavoro fatto e già collaudato. Come possiamo resistere come piccola azienda del territorio?". "Io ho un mutuo da pagare tutti i mesi, una bimba di tre anni e faccio l'operaio. Se non pagheranno la nostra ditta rischio di perdere la casa. E tutto questo nonostante abbia lavorato sodo, fatto un buon lavoro". A rischio il posto di 1500 operai per 40 ditte, altri 500 tra artigiani, commercianti e imprenditori che hanno partecipato ai cantieri della Perugia-Ancona sul fronte marchigiano e umbro. Se non arrivano i soldi entro breve il settore edile delle due regioni rischia  di essere azzerato dopo una crisi decennale al di là di questo eterno cantiere incompiuto. 

VIDEO Perugia-Ancona, la rivolta dei lavoratori:"Chi lavora non viene mai pagato, vogliamo quello che ci spetta"

L'ennesimo blocco e fallimento della Perugia-Ancona ha unito sotto la stessa bandiera operai e padroni, artigiani e industriali, commercianti e autotrasportatori. Ma soprattutto ha unito - come un'unica regione -  Umbria e Marche i cui governatori stanno remando tutti dalla stessa parte per fare pressioni sul Governo e sulla società Quadrilatero sia per trovare una formula per onorare i pagamenti - che la dittà Astalti non ha fatto nell'ultimo periodo - che riaprire quanto prima i cantieri dato che ci sono lavori ancora da terminare. 

"In questo Paese purtroppo chi lavora non viene pagato - Walter Ceccarini direttore Ancem Confindustria - e ci troviamo di fronte ad un paradosso: l'opera è completamente finanziata. Basta avere buonsenso: trovare i 40 milioni di euro che sono la somma dei crediti che vantiamo. Noi aziende siamo la soluzione della Perugia-Ancona perchè abbiamo sempre lavorato e bene e siamo pronti a rifarlo, per i nuovi cantieri, una volta saldato il dovuto".

In prima linea il comitato delle aziende creditrici: "Non è assolutamente accettabile - ha spiegato Albano Moretti - che i soldi pagati dalla Stato non sono arrivati anche nelle tasche delle aziede subappaltatrici. Chiediamo il supporto di tutti perchè siamo quelli che vogliamo portare a compimento la Perugia-Ancona. Quella di oggi è solo una prova generale se entro un mese e un mese mezzo non si sblocca la situzione. Auspichiamo che L'Anas e la AQuasdrilatero  trovini una soluzione rispettosa del nostro lavoro". 

La situazione più critica è nelle Marche dove i cantieri dovevano ripartire nel 2017 ma siamo arrivati al 2019 ed è tutto fermo. Anzi la situazione  è peggiorata dato che c'è una strada a zig-zag con limitazione ed è molto pericolosa.  "I 40 milioni che chiediamo di sbloccare per pagare le nostre imprese  - ha ribadito Gasparroni di Confartigianato Marche - non è una chimera ma un qualcosa che il Governo può fare intervenendo su Anas e Quadrilatero. E' stato già fatto alle imprese a Genova , meglio da noi che abbiamo subito i danni di tre fallmenti delle società appaltatrici. Il Governo deve intervenire per garantire il lavoro in una fascia ad alto rischio povertà, per garantire il proseguimento dei lavori e per dare a due regioni del Centro Italia una viabilità moderna ed efficiente". 

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