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L'Umbria che lavora e dà lavoro in marcia a Roma: in 4mila contro tasse e casta

Dalle 7 di questa mattina Confcommercio, Cna, Confartigianato e altre piccole sigle sono in marcia con quasi 100 pullman per partecipare alle 12 alla piú grande manifestazione nazionale del cuore economico della nazione. Perugiatoday.it ospite degli artigiani Cna per raccontare in diretta una giornata di protesta e proposta

Ė il giorno della rivolta dei commercianti, degli artigiani e dei piccoli e medi imprenditori d'Italia che questa mattina stanno raggiungendo Roma per dare vita ad una giornata di protesta e proposta per salvare le imprese, l'occupazione e rilanciare i consumi. In marcia per non morire di tasse, austeritá, spesa pubblica senza controllo e burocrazia piovra. Verso Roma dalle 7 di questa mattina si é mossa anche la piccola Umbria con numeri mai visti per gente che ha sempre pensato a lavorare e che forse non sapeva neanche cosa fosse uno sciopero o una manifestazione di piazza.

Gli artigiani di Cna hanno organizzato qualcosa come 11 pullman da Perugia, altri 33 da tutta la regione. Confcommercio altrettanti: 1400 persone. A siamo giá a 3mila. E altri pullman sono stati organizzati da Confartigianato e da sigle di categorie minori. La rete impresa dell'Umbria é al completo.....e "incazzata" come ribadiscono gli organizzatori che sui pullman stanno spiegando agli imprenditori e artigiani che oggi bisogna dimostrare alla Politica, al futuro Governo Renzi e alle amministrazioni locali umbre che bisogna cambiare rotta per non far chiudere l'Italia definitivamente.

Protesta ma anche proposta. Il manifesto del mondo del lavoro é chiaro e sempre lo stesso: riduzione delle tasse alle imprese e sul costo del lavoro, tagli ai costi delle macchina pubblica, burocrazia light, nuovo credito dalle banche e soprattutto fondi per lo sviluppo e la iinternazionalizzazione delle attivitá italiane. 

"Oggi siamo qui per dire basta, per far sentire la nostra voce, per urlare la nostra rabbia. Tanti, troppi nostri colleghi hanno perso tutto. Ben 372 mila imprese hanno chiuso nel 2013": l'analisi arrabbiata porta la firma del leader di Confesercenti, Marco Venturi, alla manifestazione di Rete Imprese. Come portavoce di Rete Imprese, Venturi ha sottolineato le "scelte politiche dissennate" su cui artigiani e commercianti chiedono di "cambiare registro": dalle liberalizzazioni "a danno delle imprese" alla "frenata del credito" al fisco: "Siamo tartassati dallo Stato con una pressione fiscale che per le nostre imprese tocca il 66% anche a causa di una tassazione locale senza limiti"; con i Comuni che "ci impongono tributi folli e non ci danno servizi adeguati".

Il popolo del made in Umbria e made in Italy è intenzionato a tornare in piazza e occupare le città se il futuro Governo Renzi non ascolterà le ricette degli imprenditori e artigiani per rilanciare l'economia. E nelle prossime settimane una delegazione formata da tutte le associazione di categoria dovrebbe essere ricevuta dall'ex sindaco di Firenze per progettare il futuro e si spera la svolta.

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