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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Il primo mega parco giochi dell'Umbria rischia di restare sulla carta: addio a 250 posti di lavoro? La lettera al Ministro Di Maio

La letter del vice-presidente della Giunta regionale Paparelli: Serve un intervento urgente affinché non sia messa in forse la possibilità di realizzare il parco “Leolandia”

E' un investimento da 36milioni di euro, in ballo ci sono 250 posti di lavoro, oltre che milioni di euro di fatturato per alimentare l'indotto, il tutto in una zona delle più depresse dopo la crisi industriale degli ultimi anni: Terni-Narni. Il progetto ha un nome Leolandia, il primi mega-parco divertimento dell'Umbria. L'azienda il 26 luglio scorso ha fatto richiesta formale di accesso alle agevolazioni previste dalla normativa sui contratti di sviluppo a fronte di un programma di investimenti nel settore turistico. Ovviamente il parco si farà se ci saranno agevolazioni e fondi previsti per il rilancio della zona depressa umbra. Ecco, il punto: ci sono i fondi? Tutti gli strumenti sono stati attivati?

Lo stesso vice-presidente della Giunta regionale Paparelli ha ammesso, con una lettera, al ministro del Lavoro Di Maio che il super-investimento rischi di saltare. “Serve un’iniziativa che possa dotare adeguatamente strumenti di politica industriale efficaci come i contratti di sviluppo delle necessarie risorse, con riferimento alle aree del Centro Nord, consentendo quindi anche al progetto di Leolandia di poter accedere quanto meno alla fase istruttoria prevista dalle procedure per la valutazione del merito tecnico economico”: ha scritto l'esponente umbro in una lettera rivolta al Governo e a tutti i parlamentari umbri.  

Secondo Paparelli all'azienda è arrivata la comunicazione sull’indisponibilità delle risorse sullo strumento dei contratti di sviluppo, mettendo in forse la realizzazione di un progetto che assume valenza strategica tanto più nel contesto di un’area di crisi industriale complessa. "Leolandia può contribuire - ha spiegatoin modo determinante a favorire l’occupazione e la crescita del territorio, oltre che per il numero di addetti che saranno assunti anche per la coerenza del progetto che si posizionerebbe accanto agli investimenti che stanno caratterizzando il territorio nell’industria manifatturiera. Un importante ‘driver’ di promozione del patrimonio artistico e naturalistico dell’area e dell’Umbria nel suo complesso”. Insomma un'altra occasione da non perdere... ma che rischia di saltare. 
 

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