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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Corciano

La nuova "bella fabbrica" di Brunello Cucinelli in Abruzzo: 350 nuovi posti di lavoro

Il re del cachemire: "Mi piacerebbe che la nuova impresa possa sempre dare dignità economica e morale alla nobile operosità manuale, e vorrei che il lavoro fosse sempre svolto in ambienti ordinati, accoglienti, pieni di luce e circondati dalla natura"

Un nuovo stabilimento fuori da Solomeo. La nuova "bella fabbrica" di Brunello Cucinelli in Abruzzo, a Penne, nella zona artigianale di Ponte di Sant’Antonio, vedrà la luce nella primavera del 2025 e occuperà una superficie di 4500 mq, arrivando a impiegare tra le 300 e le 350 “umane risorse”. 

In attesa del completamento del nuovo stabilimento, spiega una nota, "lo scorso 13 novembre è iniziata l’attività della Brunello Cucinelli Spa in un opificio in locazione di 2000 mq con l’impiego a tempo pieno di 75 maestranze; l’obiettivo è quello di arrivare a 100 entro la fine del 2024". 

Secondo Brunello Cucinelli "Penne rappresenta un luogo speciale, dove la tradizione della più raffinata arte e artigianalità italiana si è espressa al meglio nella realizzazione e nella confezione di abiti maschili; per questo mi piace immaginare di poter contribuire in maniera significativa alla generazione di un futuro radioso per questa amabile tradizione".

E ancora: "Uno dei punti di forza del sogno imprenditoriale che nutro fin dai primi anni della mia attività è quello di valorizzare la relazione tra passato e futuro e di unire tra loro sapienze artigianali d’eccellenza. In questo caso la sapienza manifatturiera abruzzese nella sartoria maschile e quella umbra, conosciuta per la maglieria di alta qualità, con la loro gloriosa storia, ciascuna nella propria formidabile identità di stile, sono il motore che ci permette di operare fin da subito nella qualità più alta e anche, in aggiunta alle maestranze altamente qualificate, di formare secondo la bellezza le mani sapienti di giovani ai quali affidare il nostro futuro come ai custodi del mondo di domani".

"Mi piacerebbe - prosegue il re del Cachemire - che la nuova impresa possa sempre dare dignità economica e morale alla nobile operosità manuale, e vorrei che il lavoro fosse sempre svolto in ambienti ordinati, accoglienti, pieni di luce e circondati dalla natura. Per tutto questo abbiamo pensato a una nuova “bella fabbrica” e cercheremo di creare tutte le migliori condizioni affinché le nostre maestranze specializzate e quelle che formeremo possano rinnovare la più affascinante creatività sartoriale italiana, così grandemente ammirata in tutto il mondo".

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