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Economia Gualdo Tadino

Tagina in crisi, 200 rischiano il posto: qualcosa si muove finalmente! Le tredicesime e il futuro acquirente

Con l'annuncio a tarda serata di ieri delle tredicesime pagate, è stato tolto il presidio permanente davanti alla fabbrica

"Non abbiamo risolto i problemi, ma c'è luce per trattare. Un segnale è stato dato ai lavoratori. Ma sia chiaro non abbiamo risolto niente": lo ha ribadito il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti che è in prima linea nella grave crisi della Tagina - l'azienda di ceramica più grande del territorio, 200 dipendenti - che da un anno è stata messa in vendita ed ora ha le settimane contate. Il segnale chiesto dai dipendenti è arrivato: i vecchi soci hanno fatto i bonifici almeno per le tredicesime - mancano anche uno-due stipendi - che dovrebbero arrivare il 27-28 dicembre. Lo si poteva fare , come dimostra il pagamento, prima di Natale evitando così ulteriore preoccupazione in città e nelle famiglie dei lavoratori. Ma... va bene così.

Con l'annuncio a tarda serata di ieri delle tredicesime pagate, è stato tolto il presidio permanente davanti alla fabbrica. "Lavoratori e sindacati restano ora in attesa di riscontri positivi rispetto al prossimo incontro con il potenziale acquirente della Tagina": hanno scritto i vertici di Cgil e Cisl, rispettivamente Euro Angeli e Fabrizio Framarini. Considerata seria e affidabile l'azienda di Sassuolo interessata alla Tagina: ovvero Gambini Group S.p.a. Stiamo parlando di una realtà tutta italiana, gestita da una famiglia, e che negli ultimi 15 ha sempre fatto crescere il fatturato e il personale in organico. Ma la Gambini vuole vedere tutte le carte, capire tutti i debiti e le commesse in essere. Ha bisogno di tempo e quindi nessuno si illuda di una trattativa sbrigativa.

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