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Gli umbri e il futuro economico: realisti, ma ottimisti su risparmi e pensioni

Il 50% degli intervistati ha uno sguardo positivo sul tenore di vita. Solo il 5% vede un futuro negativo per i propri risparmi

Aumento delle tasse, costo della vita, pensioni basse, precarietà del lavoro: tutto questo fa ancora paura agli umbri, ma per il futuro c’è un moderato ottimismo. Secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, la metà degli intervistati (50%) affronta il proprio futuro dal punto di vista economico in modo positivo.

Se il 24% prevede di mantenere l’attuale tenore di vita nel prossimo futuro, una buona parte degli umbri si riconosce tra quel 28% di intervistati che ammette di vedere nel proprio futuro minori disponibilità economiche. Il 26% pensa che avrà disponibilità economiche superiori rispetto a quelle attuali, un 13% ha risposto di vivere nell’incertezza mentre un altro 5% si dichiara pessimista.

Una buona fetta di umbri vede di buon occhio l’utilizzo delle forme di pagamento rateali, sia perché consentono di acquistare con calma (30%), sia perché permettono di gestire meglio il bilancio familiare (23%). C’è chi invece è più propenso alla sottoscrizione di diverse forme di risparmio o previdenza, tra cui spicca il fondo pensione, preferito dal 40% degli intervistati. Seguono i piani individuali di risparmio per il 25% e i prodotti assicurativi di investimento, specie quelli collegati a gestioni separate e quindi sicuri per il 18%.

Il 52% degli umbri ammette di voler mettere da parte una somma sufficiente per affrontare eventuali imprevisti, il 31% vuole invece mantenere l’attuale tenore di vita. Grande attenzione verso i figli: il 28% vuole essere certo di poter aiutare i propri figli in un futuro e di non vuole gravare su di loro in caso di perdita di lavoro o di pensione bassa.

Più della metà degli intervistati (51%) si affiderebbe alla propria banca, il 31% si rivolgerebbe a un consulente mentre il 21% chiederebbe consiglio ad una compagnia di assicurazioni. Il 14%, infine, si affiderebbe all’online.

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