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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Bilanci, gioielli di famiglia in disgrazia: farmacie comunali in perdita

Per la prima volta l'Afas chiude con un segno negativo di 150mila euro. Ma la metà del debito è determinato dall'aumento per via della crisi di prestazioni a famiglie e anziani in difficoltà economica

Fa un certo effetto vedere il gioiello di famiglia più pregiato del Comune di Perugia, ovvero l'ente che presiede le farmacie comunali, finire nella lista di gran parte delle altre società pubbliche che hanno il segno meno sul bilancio 2011. Mai per l'Afas si era dovuto scrivere che il conto consuntivo era negativo anche se già nel 2010 il calo dell'utile di esercizio si era ridotto a poco più di seimila euro rispetto ai 344mila euro del 2009. Quest'anno invece il passivo è stato inevitabile e tangibile: meno 158mila euro. 

Una cifra da cerchio rosso che non affonda però le radici in una cattiva amministrazione - aumentate le prestazione, gli orari del personale, le prenotazione al Cup e le carte di fedeltà sono passate da 16mila a 17mila - ma dalla crisi dei consumi, dal taglio della spesa dei farmaci da parte dell'Asl 2, dal protocollo di intesa firmato dalla Regione che ha spinto verso farmaci a minor costo in quanto generici o con brevetto scaduto (ha inciso per il 6 per cento sull'abbattimento dei costi della ricetta della farmacia). 
 
A questa cause strutturali ci si è messa anche la disperazione delle famiglie che, perdendo reddito o potere d'acquisto, ha avuto diritto a prestazioni e servi sanitari gratuiti: si è passati da un costo di 266mila euro del 2010 ai 341mila del 2011, più di 75mila euro che rappresentano la metà esatta del debito dell'Afas. Tutto questo dimostra che privatizzare le farmacie comunali - idea che di tanto in tanto viene tirata fuori dalla politica di casa nostra - arrecherebbe un danno ai cittadini che verrebbero privati di agevolazioni in base al reddito.
 
Il risanamento, con la benedizione del Comune, sarà messo in piedi attingendo dal fondo di riserva accantonato in questi anni. Unica nota stonata del bilancio Afas: in tempi di tagli agli stipendi, di teste, minacce di mobilità per i pubblici, la spesa del personale è salita da 3milioni 218mila euro a 3milioni 252mila euro. 
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