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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Fallimento Piselli, Flai Cgil: "Ora garantire il lavoro"

Il Tribunale di Perugia ha decretato il 16 luglio, il fallimento della storica azienda dolciaria perugina. Immediata la reazione del sindacato della Flai Cgil

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Il16 luglio il tribunale di Perugia ha emesso la sua sentenza: la storica azienda alimentare perugina Industrie Dolciarie Piselli è fallita. La notizia non ha sopreso i sindacati: “Si tratta di una notizia purtroppo prevedibile, ma comunque drammatica per il territorio perugino e per le decine di lavoratrici e lavoratori direttamente coinvolti – commenta Sara Palazzoli, segretaria generale della Flai Cgil – una notizia che ci impone un’immediata reazione per la salvaguardia dell’occupazione e del sito produttivo, oltre che a garanzia della continuità del reddito per le lavoratrici e i lavoratori”.

La Flai Cgil precisa che da ormai quasi due anni il sindacato si batte per consentire la continuità dell’attività produttiva nel sito di Pierantonio, cogliendo tutte le opportunità che sul percorso si sono presentate e che hanno permesso, ad oggi, di non fermare la fabbrica.

Il nuovo e il vecchio. Da una parte – ricorda il sindacato degli alimentaristi Cgil – c’è il cosiddetto fresco, la Nuova Unibread, che ha trovato un imprenditore che sta garantendo prospettiva alla fabbrica, dopo aver acquisito il ramo d’azienda e riassunto a tempo indeterminato i lavoratori, con la possibilità di un’ulteriore crescita, attraverso la valorizzazione della esperienza e dell’affidabilità delle maestranze ex Piselli. Dall’altra, nel ramo del secco, il sindacato chiede invece chiarezza e responsabilità: “La Brescia Dolci dell’imprenditore Felice Moretti, assuntore del concordato fallimentare della Idp – dichiara ancora Sara Palazzoli – deve ora scoprire le carte. C’è davvero interesse a far ripartire il ramo del secco? Dopo tanti mesi di nebbia, i lavoratori hanno bisogno di certezze”.

Al curatore fallimentare la Flai Cgil chiede di non dimenticare, nel rispetto delle regole, che ci sono oltre 70 famiglie che dipendono dalla continuità dell’attività produttiva di Pierantonio. A tale scopo, il sindacato chiederà nei prossimi giorni un incontro specifico su questo tema: "Siamo ad un punto di svolta in questa lunga e travagliata vertenza  ma questo è il momento più delicato, in cui tutti i soggetti in causa, privati e pubblici, in primis Regione, Sviluppumbria e Confindustria, devono lavorare in sinergia con il sindacato e le Rsu, per individuare il percorso migliore per uscire dal pantano in cui al momento in cui siamo bloccati”.


 

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